Tottenham, Conte: "La più grande sfida della mia carriera"

Antonio Conte torna a parlare del suo Tottenham in conferenza stampa prima della partita contro il Brentford. Il tecnico italiano fa una riflessione su quanto è caduto il Tottenham nel giro di due anni, dal disputare la finale di Champions League – poi persa contro il Liverpool – a perdere contro il Mura in Conference League. Conte, poi, dovrà fare a meno di Romero per un paio di mesi. “Questa è una grande sfida per me… la più grande, sì“, ha detto Conte. “Riguarda la difficoltà, la posizione che stiamo iniziando. Sappiamo che in questo momento il livello della squadra è medio. Ma questo non può diventare un alibi o una scusa. Dobbiamo prendere questa situazione per spingerci a migliorare e guardare in alto. La situazione non è semplice perché sai che ci sono almeno quattro club più forti di te. Se puoi lottare per un posto in Champions League, non è semplice. Sono abituato a lottare per vincere qualcosa, per essere competitivo“.

Tottenham, tegola Romero. Conte: "Infortunio grave"

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Tottenham, tegola Romero. Conte: “Infortunio grave”

Conte: “Quando ero al Chelsea, il Tottenham era competitivo”

Quando l’ex Inter vinse la Premier con il Chelsea nel 2016/17, gli Spurs arrivarono secondi: “Il club, negli ultimi anni, è scivolato. Se paragono il Tottenham a quando ero al Chelsea, il Tottenham era molto, molto competitivo“. Bisogna ricostruire: “Ora dobbiamo ricominciare: creare una base solida e poi costruire. Come ho detto dopo la partita Mura, non ho paura di questo. Abbiamo bisogno di un po’ di tempo ma sono sicuro che possiamo migliorare molto e dare soddisfazioni ai nostri tifosi“. Sul mercato di Gennaio: “É ancora molto lontano“. Infatti, i londinesi giochernano otto partite di campionato in questo mese di dicembre.

L’ex Juve: “Credo molto nel mio lavoro”

Quando sono arrivato in precedenza in un club, non ho speso molti soldi, con Inter, Chelsea, Juventus. Non sono un manager che arriva e dice: ‘Voglio questo, questo e questo.’ Oppure: “Voglio stare in alto”. Sono una persona che crede molto nel mio lavoro. So che per migliorare ed essere competitivi e lottare per qualcosa di importante, serve qualità nei giocatori. Ma ci vuole un po’ di tempo anche per avere una visione”.

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