Toro, un vivaio da “grandi” Strutture, software e app

23 novembre 2016 – TORINO

 Il settore giovanile del Torino nell’inaugurazione dell’anno

Il settore giovanile del Torino nell’inaugurazione dell’anno

La sede del settore giovanile del Torino è al primo piano degli uffici dell’Olimpico, sotto la curva Maratona. C’è una vetrata che dà sul campo, tutto il resto delle pareti è tappezzato dalle foto degli ultimi successi. «Così chi viene a firmare capisce subito l’importanza della maglia». Foto recenti: il titolo Berretti 2014, quello Primavera vinto nel giugno 2015, la Supercoppa pochi mesi dopo sempre contro la Lazio. Il Torino è stato nove volte campione Primavera, ma l’ultimo tricolore risaliva al 1992. A Chiavari non c’erano Aramu e Barreca, già in prestito ma tornati alla base: «Abbiamo 24 dei “nostri” tra B e Lega Pro, il prossimo obiettivo è formare quelli per la A». Effetti dell’era Cairo, lavoro iniziato dall’attuale d.g. Antonio Comi e Silvano Benedetti e che prosegue, dal 2012, con Massimo Bava, che Cairo ha atteso per un anno (era sotto contratto al Cuneo), tanta era la fiducia che riponeva in lui.

AFFILIAZIONI E SCOUTING
— Bava è il responsabile di un vivaio in cui lavorano circa 150 persone. Tra queste, due anni fa si è aggiunto Teodoro Coppola, responsabile delle affiliazioni. Le affiliate, a oggi, sono 37, tutte in Italia tranne la Ali Demi, a Tirana. Il responsabile dello scouting, invece, è Andrea Fabbrini, granata da calciatore e in Serie A con il Modena. Oltre ai contatti nelle società locali, il Torino ha una persona (Paolo Polesenani) che, oltre Bava, segue i giocatori in prestito, e osservatori fissi tra Piemonte, Lazio e Liguria, dove opera Patrick Panucci, il fratello di Christian. A proposito di ex, Benedetti dirige la scuola calcio: al mattino in ufficio (davanti alla sua scrivania, il manifesto di un bambino che si rivolge a genitori e nonni, si chiude con «Ricordate che ho il diritto di sbagliare»), il pomeriggio in campo. «L’emozione più bella è vedere che la proposta tecnica è efficace – racconta –. I genitori sono ammessi nel centro sportivo, anche se i bambini vivrebbero meglio il campo senza i loro occhi addosso».

Silvano Benedetti e Massimo Bava, responsabili di scuola calcio e vivaioSilvano Benedetti e Massimo Bava, responsabili di scuola calcio e vivaio
Silvano Benedetti e Massimo Bava, responsabili di scuola calcio e vivaio
Silvano Benedetti e Massimo Bava, responsabili di scuola calcio e vivaio
STRUTTURE — Il grosso della scuola calcio e del settore giovanile è a Orbassano, ma alcune squadre si allenano in altri centri cittadini. Nei prossimi mesi, però, la Primavera inizierà a giocare le gare nel nuovo Filadelfia e proprio ieri la società ha compiuto altri passi avanti in Comune per la definizione della concessione del Robaldo, che diventerà la casa del settore giovanile. I 38 giocatori fuori sede vivono nel residence Meditur (anche quello, pieno di foto storiche del Torino): pullmini e navette accompagnano i ragazzi all’allenamento e li riportano al convitto, ma non a scuola. «Tutte statali, nessun istituto privato, e chi viene bocciato si paga i libri da solo – dice Bava –. Ai ragazzi diamo l’abbonamento ai mezzi pubblici, a scuola vanno da soli: non bisogna viziarli troppo».
TECNOLOGIA — Bava gira con due smartphone e un tablet: ha libero accesso a ToroOrg, uno dei segreti del baby Torino. Un software all’interno del quale tutti (dirigenti, allenatori, medici e amministrazione) inseriscono dei dati condivisi su tutte le attività: contabilità, biglietteria, infortuni, giocatori visionati, video. I giocatori e lo staff della Primavera, invece, comunicano anche tramite un’app, dove Marco Canestro – viceallenatore, ma pure match analyst – carica video individuali e di reparto, da rivedere poi tutti assieme in riunione.
BABY tricolore — L’allenatore, dopo le quattro stagioni con Moreno Longo (ora alla Pro Vercelli), è il romano Federico Coppitelli. Ha solo 32 anni ma, tra dilettanti (Nuova Tor Tre Teste) e professionisti (Roma) ha già vinto quattro scudetti, più il «miracolo» di portare il Frosinone Primavera a un passo dai playoff. Cairo aveva chiesto un profilo con un curriculum simile a quello di Bava, partito dal basso (nel 1999 in Eccellenza). E Bava, cercando sul tablet prima di chiedere referenze, ha trovato Coppitelli. Dopo otto giornate, primo in classifica.

Dal nostro inviato Marco Calabresi 

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