Toro, è una rimonta da applausi: 2-2 al 93′ a Benevento con super Zaza

La squadra di Inzaghi segna con Viola su rigore e con Lapadula, ma i granata con Nicola al debutto in panchina non mollano mai. L’attaccante segna il 2-1 e poi il gol decisivo al 93′

E’ stata la notte del cuore e del coraggio granata, come della delusione sannita. Ma anche di un Toro ritrovato dopo 45’. Perché dopo essere finiti sotto 2-0 (rigore di Viola e zampata di Lapadula), il Toro improvvisamente rinasce e gioca una ripresa di orgoglio e di impeto trascinato da una doppietta di uno Zaza così, probabilmente, mai visto. Con quell’urlo del 2-2 firmato al 93’, quasi all’ultimo secondo: a Benevento è ripartito il Toro di Nicola che conquista un punto d’oro. Inzaghi esce amareggiato, raggiunto solo nei minuti di recupero.

IL DEBUTTO

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E allora, eccola qua: la serata del debutto di Davide Nicola su quella panchina granata che ha sempre sognato. Arrivato quattro giorni fa, presentato ieri, oggi a guidare quel Torino che ha cominciato a modellare da pochissimo e che non si può, naturalmente, neanche lontanamente definire suo. Lui che è torinese di Vigone e torinista da una vita. Tutti i primi sguardi sono puntati proprio su questo allenatore entrato in pista con grande determinazione, e che per tutta la serata non smette mai di muoversi, gridare, incitare. “Giochiamo insieme, giochiamo di squadra”, comincia ad urlare. E poi: “Facciamo girare velocemente la palla, diamo intensità”, continuerà. Le sue prime scelte sono nel segno di chi lo ha preceduto, come si era intuito alla vigilia: Toro con il 3-5-2, fuori Verdi e Bremer, dentro Zaza e Rodriguez come centrale. Ancora Linetty a metà campo, torna Ansaldi sulla sinistra. Il Benevento di Inzaghi invece cambia qualcosa rispetto a quanto ci si aspettava: non il 4-3-2-1 ma Inzaghi preferisce mettersi a specchio, con il 3-5-2.

UNA LOTTA DI RIGORE

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Più che un primo tempo la sensazione è che si assiste a una lotta: tantissimi falli, qualche contatto proibito, una lunga serie di fischi da parte di Giacomelli. Diciamolo subito, però: al netto degli episodi e delle decisioni arbitrali, nel primo tempo il Toro viaggia ancora prigioniero delle sue paure. Gli episodi, raccontavamo: il primo arriva dopo nove minuti, quando dagli sviluppi di un angolo ne nasce una carambola nella quale c’è anche lo scontro testa contro testa tra Tuia e Izzo. Nella mischia Glik segna, ma Giacomelli ricorre al monitor e annulla giustamente perché dopo la prima parata di Sirigu la palla sbatte sul braccio di Glik aiutandolo in un controllo decisivo. Il Toro corre poco e male, non brilla ma riesce ad avere per demeriti altrui una clamorosa occasione poco dopo: è il 26’, Montipò e Barba combinano un pasticcio, ma Zaza non riesce ad approfittarne sprecando davanti al portiere. Passano quattro minuti e si arriva all’episodio che sposta l’equilibrio: Lyanco respinge per ben due volte una palla comoda di testa centralmente, Viola lancia Lapadula in area. La punta prova un pallonetto che non riesce, e subito dopo viene travolto goffamente da Sirigu. Per Giacomelli è rigore che poi Viola trasforma (è l’1-0): una decisione che lascia tantissimi dubbi, perché Lapadula aveva già calciato verso la porta senza ostacoli e al momento del contatto con Sirigu non era più nella disponibilità del pallone.

LAPADULA-ZAZA

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Ad inizio ripresa Nicola è costretto al primo cambio: dentro Buongiorno al posto di un Izzo ancora tramortito dallo scontro con Tuia nei primi minuti della partita. Il divertimento in avvio non manca, ed è un batti e ribatti in appena centoventi secondi: ad aprire le danze ci pensa Lapadula (4’) che sfrutta un assist involontario di Lukic e una deviazione di un Rodriguez in ritardo per battere Sirigu. E’ il momentaneo 2-0, ma esattamente due minuti dopo Zaza, su un chirurgico cross di Singo, di testa rimette il Toro in partita: 2-1 con davanti una ripresa tutta da giocare. Zaza non segnava in campionato dal 22 novembre. La rete ha l’effetto di suonare la carica per i granata, vicinissimi al pari con una sventola di uno scatenato Singo (11’), di poco a lato. E’ adesso tutto un altro Toro, che però manca di fortuna e che sfonda pure con Belotti (14’) ma il Gallo sulla sua strada si trova un attento Montipò. Simone Zaza realizzerebbe pure una doppietta (17’) ma prima di calciare di sinistro la palla è addomesticata con un braccio da Belotti in elevazione: Giacomelli annulla dopo aver rivisto l’azione al monitor. A metà ripresa, tornano in campo Baselli (per Linetty) e Caldirola (per Tello).

L’URLO NEL FINALE

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Il Toro attacca a testa bassa e anche Belotti si vede annullare un gol per una posizione di fuorigioco per pochi centimetri (26’). A un quarto d’ora dalla fine, Nicola ridisegna la squadra con un 3-4-1-2 posizionando Verdi (entrato al posto di Lukic) alle spalle di Zaza e Belotti, ma la chance ce l’ha ancora Zaza alla mezz’ora su traversone di Ansaldi: aggancio di poco alto. Il break del Benevento è nei piedi di Hetemaj (37’), con una conclusione potente che si spegne in curva. Nel finale entrano Falque (per Lapadula), Dabo (per Ionita) e Gojak (per Rodriguez). Ha le mani sul volto Zaza, a due minuti dalla fine, dopo aver piazzato un sinistro che per centimetri non vale il due a due. A questo punto, però il Toro avrebbe meritato. E l’urlo arriva proprio quando tutto sta per finire: al 93’ Belotti pesca Zaza nel cuore dell’area di rigore e stavolta il 2-2 è regolare. All’ultima curva, all’ultimo respiro. Il Toro c’è.

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