Toro di qualità contro il Milan: Brekalo libero d’inventare. Praet lo aiuterà

Juric scommette sulla trequarti per fermare il cammino dei rossoneri nell’anticipo del Meazza. Staffetta Sanabria-Belotti davanti

Dal nostro inviato Nicola Cecere

26 ottobre – torino

Ci sarà, ci sarà. Perché è troppo bella da giocare questa sfida alla capolista, la seconda di fila in trasferta dopo Napoli, dove il Gallo aveva interrotto un’assenza di cinquanta giorni per tornare dentro al Toro. E allora oggi è pronto per San Siro: trenta, quarantacinque, sessanta minuti chissà, l’importante è che Andrea Belotti scenda in campo, come desidera fortemente. Dall’inizio o a partita in corso, più probabilmente, se ben interpretiamo le parole di Ivan Juric, il Comandante. “Gallo è entrato bene in tutte e due le partite che ha giocato, il suo recupero procede. Vedremo col Milan, mi attendo altri progressi”.

riecco praet

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C’è ancora una posizione cauta, come si vede, da parte di chi deve gestire questo ritorno a tempo pieno preoccupandosi nel contempo di continuare ad avere nella massima considerazione chi finora ha lottato là in avanti, cioè Tonny Sanabria. Ecco infatti le carezze per il paraguaiano: “Tutte le squadre hanno almeno due attaccanti forti, se manca uno c’è l’altro. Nel Genoa contro di noi, uscito Destro, è entrato Caicedo, che ha fatto gol pure lui, per dire, ma tutte le squadre di A sono messe così. Noi abbiamo Belotti e Sanabria, giocatori con caratteristiche diverse ma entrambi forti. Non mi sembra che Gallo pecchi nella gestione della palla, venerdì mi è piaciuto come ha distribuito e difeso i palloni a favorire il movimento dei compagni: avere davanti l’uno o l’altro non credo cambi molto per noi”. Staffetta con Sanabria, come col Genoa: ecco la soluzione più probabile. Ma una novità, ghiotta, si è affacciata all’orizzonte granata dopo la rifinitura di ieri pomeriggio: il rientro dall’inizio di Praet.

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con brekalo

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Il collaudo fatto contro il Grifone, quella percussione prepotente a favorire il terzo gol, risultato alla fine decisivo, ne suggeriscono il lancio nella formazione iniziale. Il belga, rilevando Linetty, si schiererebbe proprio di fianco a quel Brekalo che ha mandato in gol contro il Genoa. Un peperino che sta conquistando ampi consensi per la sua velocità nei dribbling, la personalità che ha già raggiunto e la capacità di leggere le varie fasi del gioco, facendosi trovare pronto agli appoggi e al dialogo con chi arriva da dietro. È stato proprio da un pallone che il croato ha rubato agli avversari che si è sviluppato il perfetto contropiede Sanabria-Pobega del secondo gol granata. Dopo la panchina di “ambientamento” con la Salernitana, Josip Brekalo è andato sempre in campo nell’undici di partenza, giocando come minimo 73’ (Lazio), minutaggio diventato tondo (90’ pieni) nelle ultime due gare. Ma gli 80’ di Venezia (con gol) e gli 84’ nel derby dicono in modo evidente che stiamo parlando ormai di un inamovibile, anche se Juric, a parole, lo mantiene sotto traccia. “Sì, sta facendo benino, siamo contenti ma non è che abbia spaccato il mondo, finora: può migliorare ancora molto. È stata un’occasione che abbiamo avuto in estate e lo abbiamo preso”. Dalla prossima sessione invernale il tecnico si attende altre… occasioni. “Il mercato estivo lo abbiamo fatto con poco coraggio, quello di gennaio potrà essere una grande occasione di crescita ulteriore per il Toro e quindi dovrà essere fatto con molto più coraggio”. Sul tavolo delle trattative non ci sarà Belotti. Lo garantisce l’allenatore.

gallo sino in fondo

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“Lui resterà senza firmare il rinnovo e a fine stagione deciderà cosa fare, spero dopo un campionato alla grande. Le voci di mercato non hanno fondamento”. Spazzato il campo da ipotesi che evidentemente gli creano fastidio, il tecnico croato si concentra sulla capolista. In testa ha il colpaccio e soprattutto il piano di distribuzione delle forze. In avanti mancano Pjaca e Verdi, ma il ritorno di Praet e la crescita costante di Brekalo conferiscono al Toro quella componente di imprevedibilità che tanto piace a Juric. “Certi giocatori li lascio liberi di esprimersi”.

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