Toro, con Juric è tornato lo stadio Comunale e anche il fattore campo

TORINO – Chissà se almeno stavolta, con il limite di capienza fissato a 5.000 spettatori, i tifosi granata riusciranno a far registrare l’esaurito all’Olimpico Grande Torino. Magari già prima di vedere come andrà a Genova, sabato, contro la Sampdoria: così, sulla fiducia. Sarebbe bello. Confortante. Giusto, soprattutto. Sulla scorta non solo di un 4-0 alla Fiorentina che, prima di passare sotto il tram delle voglie di rivalsa di Juric, sembrava una squadra di campioni trascinata da un fenomeno in campo (Vlahovic) e da un altro in panchina (Italiano). Ma in virtù di un gioco tremendista che al Toro – lo scriviamo da mesi, lo ribadiamo a maggior ragione oggi – non si vedeva dai tempi di Radice.

Brekalo show!

Guarda il video

Brekalo show!

Si palra di atteggiamento e cattiveria

Non si parla qui di risultati o di obiettivi né di statura complessiva e prospettive del Torino, chiaro: non siamo scemi né visionari. Si tratta di atteggiamento, di approccio, di intensità, di cattiveria, di convinzione: quella di non avere mai perso una partita prima di giocarla, caratteristica invece costante e deprimente delle ultime stagioni. Si tratta di orgoglio, anche. Ne sprizza talmente tanto di quello, Juric, da aver contagiato tutti i giocatori più l’intero staff tecnico. Nell’andata al Franchi si era sentito mortificato, svilito, quasi umiliato come allenatore. Così ha caricato il ritorno come fosse una finale di Champions League. Manca solo che trasmetta la sua mentalità calcistica e la sua ambizione a Cairo, ma adesso non è che si possano pretendere proprio i miracoli […]

Precedente Terranova, Mallamo e Cheddira: tre prestiti che il Bari che vuole trasformare in certezze Successivo Novak Djokovic sorteggiato per il primo turno degli Australian Open. Ma il Governo non ha ancora deciso sul visto