Torino-Empoli la giocheranno così: muscoli contro idee

Torino-Empoli la giocheranno così: muscoli contro idee
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Toscani in trasferta più accessibili, i granata dovranno ritrovare entusiasmo dopo l’Atalantatwitta

TORINO – L’Empoli in trasferta è più accessibile di quando gioca al Castellani anche se resta una squadra ostica perché ha sempre nel suo DNA gli insegnamenti di Sarri arricchiti dal passaggio, la scorsa stagione, di un tattico come Giampaolo. Una squadra abituata a soffrire e con una mentalità “comunista” dove le individualità sono sempre e comunque a disposizione del collettivo. Martusciello si è formato in casa avendo lavorato come secondo con gli allenatori succitati. Si porta con sé la stessa filosofia di lavoro, oltre che il patrimonio di schemi, a partire da quelli su calcio piazzato che hanno fatto scuola. Il 50% delle palle gol create fino ad oggi arrivano da rimesse laterali, punizioni e angoli. Tra questi i due gol partiti entrambi dal mancino di Pasqual.

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KM CHE MANCANO AL TORO – Il Torino dovrà ritrovare entusiasmo dopo il ko di Bergamo ma anche qualche certezza in più a metà campo dove Baselli e Benassi non sono al top e fanno fatica a supportare un regista come Valdifiori molto illuminato nel fraseggio ma senz’altro non troppo dedito alla fase difensiva. Il 4-3-3 di Mihajlovic avrebbe bisogno anche di più aiuto dagli esterni di attacco in fase di non possesso mentre sia Martinez sia Iago Falqué sono sembrati un po’ pigri nei ripiegamenti. Sarà opportuno mettere muscoli in mediana. Acquah per Benassi sembra la soluzione più logica anche perché i centrocampisti dell’Empoli (Croce, Diousse, Tello) hanno medie chilometriche da podisti e una velocità media decisamente alta (circa 7.7 km/h contro quella di 7.2 del centrocampo granata). Pure Obi, rivisto domenica per 30’, può essere un’opzione muscolare possibile.

IL PRESSING ZONA PALLA – La capacità di corsa potrebbe influenzare anche la strategia di gara. L’Empoli scala molto in zona palla esercitando una grande pressione sui portatori. Se riescono a recuperare palla sviluppano una ripartenza manovrata cercando di dare il tempo ai due interni, e soprattutto a Saponara (il giocatore più qualitativo), di arrivare in area di rigore a rimorchio degli attaccanti, sempre generosi nel creare varchi utili. I difensori del Toro non brillano per velocità e capacità di recupero. Già a Bergamo hanno sofferto la velocità sugli esterni di Gomez e D’Alessandro e gli inserimenti potenti di Kessié.

CAMBI SUL LATO DEBOLE – Il Torino non dovrà perciò lasciare campo alle ripartenze dell’Empoli. Di fronte al pressing aggressivo ha due soluzioni. La prima sono i cambi di gioco. Il rombo di centrocampo dei toscani e il terzino opposto stringendo in zona palla lasciano completamente scoperto il lato debole. Valdifiori conosce benissimo questi meccanismi avendo giocato ad Empoli con Sarri. Sarà lui a dare il giusto senso tattico alla gara del Toro cercando sistematicamente il cambio sul lato opposto.La seconda soluzione è l’attacco alla profondità degli attaccanti con movimenti corto-lungo o a semiluna sulla linea difensiva avversaria. L’Empoli difende di reparto in funzione della posizione della palla. Accorciano appena la palla è coperta e scappano appena intravedono la possibilità di lancio dal parte del portatore (palla scoperta). In questi movimenti “ad elastico” la terza linea da retta spesso diventa spezzata lasciando la possibilità agli attaccanti senza andare in offside. Inoltre il metodista, l’ex rossonero Josè Mauri non ha capacità di filtro (se Martusciello vorrà fare una gara più difensiva potrebbe sostituirlo con Diousse). Decisivo, e naturalmente predisposto, a smarcarsi sulla linea del fuorigioco sarebbe Andrea Belotti.

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