Top & Flop Mondiali, una perla alla Neymar

Il meglio e il peggio del Mondiale, giornata dopo giornata, fino al termine dei gironi di qualificazione. Si tratta di un commento… pagellato con queste voci: il miglior giocatore, il peggiore, il ct, la sorpresa, la delusione.

Il miglior giocatore

Nessuno dei grandi protagonisti attesi, da Cristiano Ronaldo a Neymar, da Valverde a Sergej Milinkovic-Savic, ha entusiasmato. Alcuni sono andati bene, altri un po’ meno, ma nessuno al proprio livello e solo CR7 ha segnato, su rigore. Il miglior giocatore di ieri è stato quello meno dotato di tecnica di tutto il Brasile, quello meno famoso, quello che col suo club, il Tottenham, aveva segnato solo due gol, gli stessi che Richarlison ha segnato alla Serbia. La seconda rete è stata un capolavoro: cross di Vinicius da sinistra, palla controllata di sinistro, torsione del corpo e rovesciata di destro. Sembrava un gol di Neymar e invece era di Richarlison che fino alla prima rete non aveva toccato palla. Una segnalazione anche per Vanja Milinkovic-Savic: senza le sue parate la Serbia avrebbe rischiato la goleada.

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Il peggiore

Al Portogallo, che ha faticato non poco a battere il Ghana, è mancata la qualità di Bernardo Silva ma soprattutto dell’ex juventino Cancelo, schierato nel suo ruolo naturale di terzino destro. Guerreiro, sull’altro versante, ha spinto quanto ha potuto, l’esterno del City invece è rimasto ai margini della partita e sul secondo gol ghanese si è fatto sorprendere da Baba.

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Il ct 

Mentre il suo collega Otto Addo, forse nel tentativo di sorprendere con un colpo di genio, l’ha combinata grossa davvero togliendo sull’1-1 l’uomo dell’assist (Kudus) e l’uomo del gol (Andre Ayew), Fernando Santos ha sorpreso davvero col cambio giusto, quello di Leao al posto di Ruben Neves. Conosce la sua squadra e i suoi uomini, il vecchio Santos, e ha capito che quello era il momento giusto. Non solo, tutti si aspettavano l’uscita di Joao Felix, invece il ct portoghese l’ha tenuto in campo finché il ragazzo ha segnato il gol che ha rimesso davanti al Ghana la sua nazionale. Occhio lungo, scelte giuste.

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La sorpresa 

Per un’ora il titolo sarebbe spettato alla Serbia, ma quando il Brasile ha alzato ritmo e qualità è uscita di scena. In questa giornata come sorpresa si può premiare solo la Corea del Sud, non proprio una nazionale di secondo piano, ma di sicuro non dello spessore tecnico come l’Uruguay. Ha accelerato subito, per far capire alla Celeste che non sarebbe stato semplice superarla. Ha giocato con idee chiare, con buona organizzazione, con una certa solidità e ha portato qualche pericolo alla porta uruguayana.

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La delusione 

Dopo il crollo dell’Argentina, ecco un’altra sudamericana che delude, l’Uruguay, fermata sul pareggio dalla Corea del Sud. Lenta, macchinosa, non è stata nemmeno fortunata (due pali), ma soprattutto non è stata aiutata (anzi) dalle scelte in corsa del suo ct Diego Alonso. Fra i cambi meno comprensibili quello del napoletano Olivera, uno dei più lucidi in campo.

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