Tonali: “Pioli e Ibra decisivi per la mia crescita. Il Milan è felicità”

Il calciomercato ai tempi del Coronavirus ha (avuto) diverse sfaccettature e presentato non poche complicazioni, ai dirigenti in sede di trattative, non solo di natura economica, ma anche ai calciatori protagonisti dei trasferimenti. Ne sa qualcosa Sandro Tonali, oggi colonna del Milan che sogna lo scudetto, ma il cui inserimento nel pianeta rossonero non è stato facile.

Milan, Tonali e la svolta targata Pioli

A svelare il motivo è stato lo stesso centrocampista della Nazionale, intervistato da ‘Rivista Undici’. Tonali arrivò infatti in rossonero dal Brescia a settembre 2020, quando si era appena conclusa l’anomala annata 2019-’20 finita in piena estate causa lockdown primaverile. Quel Milan aveva appena iniziato a volare e, si sa, inserirsi in un meccanismo perfetto è tutt’altro che semplice: “All’inizio è stato difficile perché sono arrivato in un momento in cui la squadra andava a duemila all’ora, andava tutto bene – ha rivelato Tonali, che ha poi ringraziato Stefano Pioli per averne facilitato l’ambientamento – Col passare del tempo è stato importante mister Pioli che mi è venuto molto incontro durante l’anno”.

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“Zlatan sa capire ogni minimo problema”

Ma oltre al fondamentale apporto dell’allenatore per iniziare a fare bene il proprio lavoro serve anche trovare il feeling giusto con i compagni di squadra. Tonali ne cita uno in particolare elogiando le qualità da uomo-spogliatoio di Zlatan Ibrahimovic: “Nello spogliatoio ho trovato ragazzi molto giovani e molto esperti come Ibra, che l’anno scorso mi ha aiutato molto sia dentro che fuori dal campo. Più fuori perché è uno che capisce subito se hai mezzo problema, se hai una virgola che non va e sa aiutarti“.

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Milan, Tonali e il salto di qualità: “Il Milan mi dà serenità”

Resta però il fatto che dopo una prima stagione deludente a livello di rendimento Tonali ha svoltato nell’annata in corso, trasformandosi in cardine insostituibile. E qui neppure Sandro sembra avere una risposta certa suc osa sia “scattato’: “In estate ho avuto tempo di staccare, riposare la testa, azzerare e ripartire. Nel calcio questa è una cosa che può darti una seconda possibilità, come è successo a me. Sapere che il Milan puntava ancora su di me è stata la cosa fondamentale, poi in campo non saprei dire cosa sia cambiato. Mi hanno aiutato anche le 80 partite di gavetta col Brescia, aver masticato il pane duro della Serie B. Era facile fare bene due o tre partite e poi tornare alla media dell’anno scorso, per fortuna è andata diversamente. Poi certo il fatto di essere cresciuto guardando il Milan e tifando dallo stadio è stato importante. Questo club mi dà un senso di di felicità e serenità. E Maldini e Massara trasmettono amore immenso per il Milan”.

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