Tonali, l’apprendista paziente. E l’esempio da seguire si chiama Rafael Leao

L’ex Brescia, il vero colpo di mercato estivo, non ha ancora raggiunto i livelli di rendimento che il Milan si aspetta da lui, ma sono molti i giovani che all’inizio hanno stentato. Come il portoghese che, dopo l’inizio fumoso della passata stagione, oggi si è imposto a furia di gol e assist

Sandro Tonali è ancora un oggetto misterioso? I numeri del classe 2000 dicono di sì. Inutile girarci intorno. Da quando è sbarcato al Milan dipinto come il vero colpo del mercato (rinnovo di Ibra escluso, ovvio) il talento di Lodi cresciuto a Brescia, in campo ha spesso balbettato. Ma in casa rossonera, c’è un precedente che regala una prospettiva diversa. Un giovanissimo planato in Serie A, nella passata stagione, con le stimmate del predestinato e che ha fatto fatica a imporsi. Il suo nome? Rafael Leao che oggi è invece forse la più bella sorpresa della squadra di Pioli. Ma andiamo con ordine.

quasi mai titolare

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Fino a questo momento, Tonali ha rastrellato 11 presenze, per un totale di 442′ giocati, ma solo due volte per 90′ (in Europa League contro Celtic e Sparta Praga). Per il resto si è dovuto accontentare solo di spezzoni di partita, la maggior parte delle volte partendo dalla panchina e con una media voto sotto la sufficienza. Un bilancio un po’ troppo light per un giocatore pagato 35 milioni (prestito a 10 milioni, 15 per il diritto di riscatto e altri 10 milioni di altri bonus). Si è spesso parlato della personalità del ragazzo nonostante la giovanissima età, ma forse il centrocampista sta accusando più del previsto il passaggio nella squadra che ha sempre sognato dopo aver vestito solamente la maglia del Brescia. E non va dimenticato il ritardo di condizione dopo la positività al Covid-19.

leao, che crescita!

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Ma Tonali, come detto, può presto riscattarsi come ha fatto il suo compagno di squadra di solo un anno più “anziano” di lui. Leao, classe 1999, ex Lilla, nella passata stagione aveva iniziato maluccio. Sia con Giampaolo alla guida (in coppia là davanti con Piatek) sia nei primi mesi di Pioli. Il portoghese in campionato aveva collezionato solo due gol (Fiorentina e Cagliari) da agosto 2019 a marzo 2020. In campo sembrava indolente e svogliato. Fumoso. E veniva spesso coperto di critiche (il paragone era col peggior Niang). Ma i giovani vanno aspettati, soprattutto se parliamo di un ragazzo che deve abituarsi a un campionato completamente diverso rispetto alla Ligue 1. E allora ecco che dopo il lockdown, a giugno, Leao sboccia. E grazie alla cura Pioli e a quella di Ibrahimovic che lo ha indicato come partner ideale, il portoghese colleziona 4 gol e buone prestazioni scalando la gerarchia del tecnico che ora inizia davvero a “vederlo” e a contare su di lui. Missione riuscita.

costante e decisivo

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E sono sempre i numeri a certificare l’importanza che oggi Leao ricopre nel Milan primo in classifica. Su dieci presenze totali finora tra campionato ed Europa League, il portoghese è andato a segno tre volte fornendo anche quattro assist. Ma al di là delle statistiche è la costanza di prestazioni che forse stupisce di più: dagli applausi strappati nella sfida casalinga contro lo Spezia, con annessa doppietta, Leao ha raccolto due 7 e tre 6,5 in pagella, con una media voto in campionato attualmente pari a 6,6. Nel derby vinto contro l’Inter è risultato decisivo con un assist al bacio e diverse giocate pregevoli, esattamente come accaduto contro la Roma (due assist strepitosi) e lo Sparta (assist e gol). Insomma, oggi il giocatore è un’arma importante del gioco di Pioli. Così come domani potrebbe diventarlo Sandro Tonali. Con i talenti spesso bisogna portare pazienza. Ne vale (quasi) sempre la pena.

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