Tomori e Theo, il mistero di una difesa da incubo: storia di un muro sgretolato

L’involuzione dell’inglese è tanto violenta quanto inspiegabile, mentre su Hernandez pesano le fatiche mondiali. Fikayo è quello che preoccupa di più: nervoso, disattento, è la controfigura di se stesso

Il segnale più inquietante, sotto un certo punto di vista, lo aveva dato nel primo tempo di Milan-Roma, quando aveva aggredito verbalmente – e platealmente – Tatarusanu dopo un’incertezza del portiere su un cross di Celik. Scene che al Milan non si vedevano da tempo – quanto meno, non con questa evidenza –, scene che non ti aspetteresti da uno come Fikayo Tomori. L’uomo vestito di imperturbabilità, una delle colonne difensive che ha guidato il Diavolo verso lo scudetto con compostezza, sicurezza e scioltezza.

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