Tirreno-Adriatico, a Philipsen la terza tappa dopo una volata pazzesca. Ganna sempre leader

Il belga Jasper Philipsen, 25 anni, velocista principe della Alpecin, ha vinto in volata la terza tappa della Tirreno-Adriatico. Primo sul traguardo di Foligno al termine di una tappa di 216 km. Ma gran parte del merito va a Mathieu Van Der Poel che lo ha guidato fino  ai 200 metri con una pedalata prepotente e sontuosa. Filippo Ganna conserva la maglia azzurra di leader con 28” di vantaggio su Kamna. È il primo successo del 2023 della Alpecin e il primo stagionale del belga. 

Tirreno-Adriatico, terza tappa movimentata

Terza tappa, da Follonica a Foligno, 216 km. Dalla Toscana all’Umbria. Due asperità nella prima parte del tracciato, peraltro modeste al 4,5% (Passo del Lume Spento e la salita della Foce). Due GPM facili.  Partenza alle 10.45, quartetto tutto italiano subito in fuga (Davide e Mattia Bais, Iacchi, Gandin). Dopo 30 km  i fuggitivi hanno 6’40” di vantaggio sul gruppo e affrontano la salita di Roccastrada (377 metri, pendenza massima al 4,8%),  in scioltezza. Dopo due ore di corsa restano al comando i soli fratelli Bais: Davide (passista veloce), Mattia (passista scalatore); entrambi del team Eolo Kometa, squadra tutta italiana fondata da Ivan Basso  e Alberto Contador. In organico anche cinque spagnoli. I fratelli Bais fanno il vuoto; Gandin e Iacchi vengono invece raggiunti dal gruppo. A 90 km dal traguardo i fratelli Bais conservano un vantaggio di 3’. Ripresi dopo 145 km di fuga. A 70 km dall’arrivo. Comunque applausi. Bravi. Davide ha finora infilato 335 km di fuga in tre tappe. Un record.

Finale pazzesco

Cresce la tensione. Vento laterale. Gruppo compatto. Ai -45 km il ritmo si alza. Movistar, UAE, Alpecin controllanno il plotone. Per venti km non succede niente, la concentrazione è massima. Ai -30 km si vedono in avanti anche la Jayco, la DSM e la Cofidis. Si preparano i treni per i loro uomini jet. File di otto corridori. Ai -18 Km il vento soffia  da destra a sinistra ,La Jumbo presidia il lato sinistro. Strade strette, comincia il forcing dei calabroni olandesi, il gruppo si spezza in vari drappelli.  Nel primo c’è Ganna.  Ultimi 4 km molto intensi, bagarre a tutto campo. Ultimi 2.500 metri tortuosi, curve e cintrocurve. Van der Poel si. mette in testa vola, eetiene al coperto il potente Philipsen, lo pilota fino ai 200 metri e poi si scansa  e libera ilmissile belga che va a vincere
 bruciando sulla linea d’arrivo,  nell’ordine, Bauhaus, Girmay, Moschetti, Cons, Van Aert,Theuns, Groenewegen,Jacobsnen, Meeus.

Giovedì 9 marzo la tappa regina

La quarta tappa parte da Greccio (provincia di Rieti) e si conclude a Tortoreto (Teramo), dopo aver attraversato la città di Ascoli  Piceno. Dai monti Sabini al mare. In tutto 218 km: è la frazione più lunga è più dura, senza un metro di pianura. E 3.800 metri di dislivello. Arrivo a Sassonetto, salita finale di 14 km con picchi al 12%.

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