BOLOGNA – Due parole magiche: «Progetto tecnico». Thiago Motta le ha ripetute più volte nel corso del pomeriggio prima di incontrare Joey Saputo per l’ennesima volta. «La cosa più importante – ha detto Motta – è la linea generale del progetto tecnico che abbiamo iniziato quest’anno». O ancora: «Ricominciare da zero no, la società sa quello che penso e vediamo come evolve la situazione. Parlo del progetto tecnico». Erano le 14, ma la faccia di Thiago non prometteva per niente bene. Nel corso del pomeriggio la situazione non si è capovolta, né stravolta. Però l’incontro in serata tra l’allenatore italo-brasiliano e il presidente qualche raggio di luce lo ha dato. Innanzitutto a Motta sono state date rassicurazioni. Due i punti fondamentali. Il primo: la società si è impegnata a non svendere nessuno e addirittura cercherà di tenere le pedine che Thiago ritiene decisive. La seconda: a fine mercato verrà fatta una comunicazione chiara e trasparente (proprio come vuole Motta) su obiettivi e tipologia di stagione. Motta è però al centro di tutto. Ora tocca a Saputo mantenere le promesse e lanciare il Bologna in una nuova e più grande dimensione. Chiederlo a lui è dura, Thiago dribbla. «Ma non sono mai stato un dribblatore».
Thiago Motta ha chiesto garanzie
Comunque Motta vuole restare a Bologna. E non solo perché ha un contratto fino al 2024. La sua volontà è quella di andare avanti con il «progetto tecnico», appunto. Solamente una chiamata da un grande club – come il vecchio amour, il Psg – potrebbe convincere Motta a sterzare e abbandonare la strada sotto le due torri. «A me non è arrivata nessuna richiesta», afferma diplomaticamente, anche se da Napoli filtra la notizia di un incontro fra Thiago e il presidente del Napoli, De Laurentiis, lo scorso martedì a Roma con tanto di rifiuto dell’italo-brasiliano. Sul rinnovo, però, tutto tace. E’ chiaro ormai che anche l’allenatore vuole vedere fatti e capire l’andamento e la piega che prenderà il futuro dopo le parole di Saputo. Martedì prossimo Thiago partirà per le vacanze, e arrivederci. Tra il rompete le righe e il giorno del ritiro ci passa dunque un mondo. Ed è lì che si vedrà la mano della società. Per dare una fisionomia, appunto, a quel progetto tecnico che Thiago vuole portare avanti. Saputo ha detto esplicitamente che in questa stagione si è divertito e che finalmente la competizione con le big c’è stata. A questo bisogna aggiungere un aumento dell’indotto in chiave biglietti: quest’anno il Dall’Ara ha visto spesso un numero di spettatori che mancava da tempo. Anche queste sono cose che passano dal progetto tecnico di Motta.
Il mercato del Bologna
Progetto tecnico fa poi pensare al mercato. E da quello in uscita dipenderanno le entrate. E’ così da molti anni ormai, ma per la prossima stagione il peso specifico della dialettica cessioni-acquisti sarà maggiore, ben più importante. Motta vorrebbe tenersi i tre tenori del centrocampo: Ferguson, Dominguez («Fondamentale per questa società, ma poi esiste anche la volontà del ragazzo», ha detto Motta) e Schouten. Impresa complicata, non v’è dubbio. Su Orsolini il club si è già speso, e lui dovrebbe restare. Basi, queste, perché il gioco di Thiago continui. Non sono dettagli. Il tecnico vuole dare una continuità al gioco cominciato quest’anno, lavorando nella direzione che sta facendo divertire tutti (Saputo compreso). Altrimenti? C’è un side b del progetto tecnico, ovvero quello che suona un gioco vecchio stile, quello che Bologna ha visto (spesso, non sempre) negli ultimi anni. Come dire: Motta farà con quello che c’è, ma nessuno potrà chiedergli bel gioco, spettacolo, uno specifico numero di punti, stadio pieno. Lottare per la salvezza non sarà un problema, ma andrà detto apertamente. Anche all’esterno.
Nodo attacco: Arnautovic non funzionale
C’è poi un nodo, che è quello dell’attacco. Su tutti, ovviamente, Arnautovic. Non funzionale al gioco di Motta, mentre Zirkzee avrà un’altra chance, un altro anno di tirocinio (diciamo così), per Arnautovic le cose sono diverse. E sembra difficile che a 34 anni Arna possa diventare l’attaccante di cui Thiago ha bisogno. L’equilibrio non è facile, la società vorrebbe tenerlo. In tutto questo domani si gioca l’ultima sfida di campionato contro il Lecce, al Via del Mare. «La soddisfazione è vedere una squadra giocare, cercando di essere sempre coraggiosa, una squadra che gioca a calcio. Mi porto dietro la soddisfazione che questo è piaciuto. Manca una partita importante per noi. Vogliamo continuare a essere così. Poi farò le mie vacanze, voglio staccare la testa, ricaricare le energie per essere al massimo».