Thereau: “De Paul l’ho svezzato io. Il miglior 10 della Serie A, è pronto per il Milan”

L’ex compagno di squadra all’Udinese: “Pioli stravede per lui, può giocare accanto a Calha. Un ragazzo solare che si esalta nei big match”

Francesco Pietrella

15 giugno – Milano

La sigla non mente: “AlThe77”. È cambiato “solo” il presente. Vi ricordate Cyril Thereau? Punta francese, 76 gol in Italia tra Chievo, Udinese e Fiorentina, oggi organizza eventi musicali. La sua società porta il vecchio numero: “Il calcio? No grazie, così mi sento libero”. Sempre in viaggio. Cyril ci risponde da Marsiglia, e per attirare la sua curiosità basta fargli il nome di Rodrigo De Paul. Un amico: “L’ho svezzato io”. Nel 2016 era un ventunenne spaesato appena arrivato all’Udinese: “Girava sempre con il mate!”. Thereau l’ha aiutato ad ambientarsi, oggi vale più di 40 milioni. Il Milan vorrebbe farlo giocare a San Siro.

Thereau, il suo amico De Paul è sul taccuino di tutti.

“Non mi sorprende. È il miglior numero 10 della Serie A”.

Pronto per il grande salto. Magari al Milan?

“Se non ora, quando? Si sta imponendo anche in nazionale. È arrivato il momento, e poi lo vedo meglio in Serie A che all’estero”.

I rossoneri insistono.

“Pioli stravede per lui, fidatevi: è il classico giocatore di cui il mister si ‘innamora’. Qualità, tecnica, leadership. Lo voleva già alla Fiorentina”.

E lei fece da “intermediario”.

“Esatto. Era l’estate del 2017, il mister sapeva che avevamo giocato insieme l’anno prima, così mi chiese di convincerlo a venire. Lo chiamavo spesso, gli dicevo che sarebbe stato fantastico giocare ancora insieme, che l’avrei ospitato a casa. Era contento, ma l’Udinese chiedeva troppo e non se ne fece nulla”.

Domanda secca: meglio lui o Calhanoglu?

“Scelgo entrambi perché possono giocare insieme: ‘Rodri’ può fare anche la mezzala, in quel ruolo riesce a rendere meglio. Spacca la partita, è completo, vive di strappi. In tal senso ha un altro passo rispetto ad Hakan”.

Che ricordo ha del primo De Paul?

“Un ragazzo solare, divertente, generoso. Nei pomeriggi liberi invitava tutti a casa per un barbecue. Si è ambientato subito poi. Io ci ho messo molto più tempo, lui no. Andava a duecento all’ora in ogni allenamento. Certo, non era ancora il giocatore che vediamo oggi, ma le idee erano già chiare. Ricordo che giocavamo sempre a carte e andavamo a cena fuori con le nostre famiglie. In più, la nostra Udinese era fortissima: davanti giocavamo io, lui e Zapata”.

La sua miglior partita?

“È uno che si esalta nei big match. Juve, Inter, Milan. Ricordo una prestazione da dieci contro i rossoneri in casa, vincemmo 2-1 con un suo gol. È un po’ come me in questo, anche io quando vedevo le big mi scatenavo”.

Da francese, un giudizio su Giroud?

“Fenomenale. È uno che potrebbe far gol anche a 50 anni. Sarebbe un gran colpo per il Milan. In area è una sentenza. Se c’è lui senti la pressione, sei sempre all’erta. E poi ha gli occhi della tigre. Mi piace molto anche Maignan, l’erede di Gigio”.

Un buon rinforzo per il suo mentore, Pioli.

“Il miglior allenatore mai avuto in carriera. Una persona d’oro, lui come il suo staff. Mi sono sempre trovato bene, sia al Chievo che alla Viola, dove ha gestito in modo esemplare la scomparsa di Davide Astori. Mi è dispiaciuto molto quando è andato via. Non se lo meritava”.

L’ha mai fatto arrabbiare?

“A Firenze abitavamo nella stessa strada. A Capodanno avevo comprato dei fuochi d’artificio e li sparai sulla terrazza per tutta la notte. Un po’ di caos, ci sta. Quando tornammo ad allenarci mi prese da parte con sguardo serio: ‘Cyril, sei stato tu a fare tutto quel casino?’. Sembrava arrabbiato, ma era uno scherzo”.

Cosa c’è nel futuro di Thereau?

“Per ora godo la famiglia e questa nuova attività. Di recente sono stato in Costa d’Avorio per organizzare un evento con Black Coffee, un Dj internazionale. A 38 anni sono felice così. In futuro mi piacerebbe fare l’osservatore, ma ora non ci penso. Voglio continuare a sentirmi libero”.

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