Testa e cuore, Fonseca sfida lo Shakhtar: “Era destino. Lì anni felici, non li dimentico”

La squadra con cui l’attuale tecnico della Roma ha vinto tre campionati ucraini (e dove ha conosciuto sua moglie) è seconda in classifica. Ma questa è anche la sfida di Mkhitaryan che con lo Shakhtar ha giocato 106 partite

Il presente e il passato di Fonseca, una storia professionale che si intreccia con quella personale. Il sorteggio di Europa League della Roma è tutto qui: perché lo Shakhtar Donetsk non è solo l’ex squadra dell’attuale allenatore della Roma, ma è anche il club che nella Champions di tre anni fa la Roma affrontò non senza difficoltà, facendo innamorare molti a Trigoria del gioco del portoghese. E ancora: lo Shakhtar è il club dove lavorava come giornalista Katerina, la seconda moglie di Fonseca, che ha lasciato tutto per seguirlo, regalandogli due anni fa il figlio Martin. Testa e cuore, dunque, in una sfida che per la Roma si annuncia difficile, ma non impossibile: “È stato il destino che ci ha fatto trovare la mia ex squadra – il commento dell’allenatore ai canali social della Roma – ma ovviamente sarà un turno difficile, conosco bene lo Shakhtar e i giocatori. Sono una grande squadra. Quest’anno per esempio in Champions hanno vinto due volte con il Real, hanno pareggiato con l’Inter capolista in Serie A. Sono fortissimi. Bello tornare lì dove sono stato molto felice, tre anni che non dimenticherò mai. È un avversario oggi, ma mi farà piacere rivedere tante persone che ho conosciuto. Sarà importante per noi giocare bene qui all’andata perché è sempre difficile giocare in Ucraina, in questo caso a Kiev. E’ una squadra difficile e forte, dobbiamo dare il 100% in entrambe le gare”.

I PRECEDENTI

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La Roma ha affrontato la formazione ucraina sei volte, la prima nel 2006, la seconda nel 2011, la terza nel 2018: quattro le sconfitte, due le vittorie. La prima volta che le strade delle due formazioni si sono incrociate è stato nel 2006 quando nel girone di Champions la Roma vinse 4-0 all’andata e perse 1-0 al ritorno. Da segnalare, nel poker giallorosso, il primo gol di Totti di sinistro dopo l’operazione alla caviglia. Ricordi meno piacevoli nel 2011, quando la Roma pescò lo Shakhtar agli ottavi di Champions. All’andata la squadra di Ranieri perse 3-2 in casa (per i giallorossi segnarono Perrotta e Menez), poi a Donetsk, con Montella in panchina, ne prese 3. Addio alla Champions, a Mexes espulso, e pure a De Rossi, poi punito dalla Uefa con tre giornate per una gomitata a Srna, scovata dalla prova tv. Nel 2018, infine, fu proprio il passaggio del turno contro lo Shakhtar a lanciare la squadra di Di Francesco verso la storica rimonta contro il Barcellona: la Roma perse in Ucraina 2-1, ma poi si impose 1-0 all’Olimpico con gol di Dzeko. Da segnalare, all’andata, il miracoloso salvataggio sulla linea di Bruno Peres che evitò il 3-1: senza quella “parata” di stinco forse a volare ai quarti sarebbe stato Fonseca e non Di Francesco. Non solo Fonseca però: questa è la sfida anche di Mkhitaryan che con lo Shakhtar ha giocato 106 partite con 44 gol e 23 assist.

COME GIOCA

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Lo Shakhtar gioca col 4-2-3-1, stesso modulo che aveva con Fonseca, e raramente passa al 4-3-3. La squadra gioca le sue partite a Kiev e a volte lo stadio è aperto anche a un migliaio o poco più di spettatori. L’allenatore è il portoghese Luis Castro, l’uomo scelto dal club ucraino per il dopo Fonseca proprio per continuare sulla linea della continuità rispetto al tecnico romanista che aveva vinto 3 campionati, altrettante coppe nazionali e una supercoppa. Oggi lo Shakhtar è secondo nel proprio campionato, a meno uno dalla Dinamo Kiev.

LA STELLA

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La stella della squadra continua ad essere il brasiliano Taison, 19 presenze stagionali e 33 anni di età, ma molto interessante è considerato l’esterno ventunenne Solomon, israeliano, 21 presenze e 5 gol, cercato da parecchi club importanti in Europa.

IL PERCORSO

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Lui, in Europa, ha giocato sempre. Sia nelle sei partite del girone di Champions, in cui lo Shakhtar ha affrontato Inter, Borussia Mönchengladbach e Real Madrid (due volte 0-0 contro i nerazzurri, estromessi dall’Europa), sia nelle due di Europa League contro il Maccabi Tel Aviv, in cui la squadra Ucraina ha segnato 3 gol senza subirne neppure uno. A questo la Roma dovrà stare attenta: nonostante il modulo offensivo, infatti, dopo aver subito 10 reti in 180’ dal Borussia, Castro ha pensato a sistemare la fase difensiva e ora fare gol allo Shakhtar appare più complicato.

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