Tacconi, resta la paura: nella notte trattamento per evitare un’altra emorragia cerebrale

Il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Alessandria dove è ricoverato da ieri l’ex portiere di Juve e Nazionale: ”Un piccolo passo avanti è stato fatto”. Il figlio Andrea: “C’è solo da aspettare e pregare”

Restano gravi le condizioni di Stefano Tacconi, il giorno dopo il ricovero d’urgenze dell’ex portiere, 64 anni, presso l’ospedale di Alessandria. Andrea Barbanera, direttore della Struttura di Neurochirurgia che lo ha seguito, spiega: “Tacconi è arrivato in ospedale ieri 23 aprile nel primo pomeriggio a seguito di una emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma. Le condizioni sono apprese subito importanti e serie, abbiamo immediatamente svolto le indagini necessarie e durante la notte un trattamento per evitare una seconda emorragia”.

Preghiere

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Quindi aggiunge: “Al momento le condizioni sono ancora importanti ma stazionarie e la stazionarietà in questo caso è un evento favorevole. Sarà possibile avere una più precisa idea sugli esiti solo nei prossimi giorni. Sicuramente rispetto a ieri un piccolo passo avanti è stato fatto”. “C’è solo da aspettare e pregare”, ha commentato Andrea, il figlio di Tacconi.

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