Ok, abbiamo chi li para, i rigori: consolidato, Gigio, da quel punto di vista non ci sono tentennamenti. Però la domanda è un’altra: chi li tirerà? La questione è rimasta in sospeso, anche perché durante le 17 partite della gestione Spalletti, è stato dato un solo penalty all’Italia (contro i tre che ci sono stati fischiati a sfavore: contro Inghilterra, segnato da Kane, Venezuela e Croazia, parati da Donnarumma rispettivamente a Rondon e Modric). Un solo penalty, poco per fare statistica e dare indicazioni. Anche perché lo abbiamo sbagliato, ancora un errore di Jorginho dal dischetto. Per fortuna era una partita valida per le qualificazioni a questo Europeo, contro la Macedonia, vinta 5-2, ma Dimitrievski ha acuito il disagio dell’italobrasiliano. Tradotto, non sarà certo il primo – ma neanche il terzo – della lista di Spalletti fra coloro che si presenteranno agli 11 metri.
Il brutto affare
Epperò da domani è una situazione alla quale bisognerà cominciare a pensare, iniziano le gare dentro/fuori, quelle che ci hanno regalato l’Europeo nel 2021. E non potevamo cominciare contro avversario peggiore: la Svizzera evoca brutti ricordi, ha un portiere (Sommer) che è imbattuto dal 2016 in Nazionale (l’ultimo a bucarlo su rigore è stato Stancu, Romania), ne ha parati sei, fra questi anche a Jorginho. Uno neutralizzato, uno che lo ha costretto all’errore. Sommer ha un metodo di allenamento particolare, usa gli Strobe Glasses, prodotto di invenzione giapponese, in pratica degli occhialini con micro luci strobo che rafforzano i bulbi oculari, aumentano (proprio perché il pallone non è sempre visibile), i riflessi e la percezione della traiettoria di tiro. Un brutto affare. Spalletti, prima della partita contro la Spagna, ha fatto la sua lista di rigoristi. Includendo Scamacca, Retegui, Dimarco, Barella e anche Jorginho (citato per ultimo), ma a questi vanno aggiunti Zaccagni (nella Lazio ha poco spazio, di solito i penalty sono affare di Immobile) e Lorenzo Pellegrini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA