Superlega, nuovo tentativo: ipotesi con 20 squadre e due “serie”

Andrea Agnelli presenterà a un convegno il progetto riveduto e corretto: la novità sarebbero promozioni e retrocessioni. Ma il conflitto con l’Uefa resta irrisolto

Se fosse un film s’intitolerebbe forse “Superlega 2, il ritorno”. La prima pellicola, in verità, non ha avuto grande successo: all’uscita nelle sale, ad aprile 2021, c’è stato un po’ di caos e alcuni attori non protagonisti si sono ritirati subito dalle scene. Aspettando la risposta dei giudici Ue sulla presunta posizione dominante dell’Uefa nell’organizzazione della Champions, i registi non si sono arresi e presentano oggi il sequel. Con una sceneggiatura, si dice, molto rinnovata.

Formula 2

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La Superlega sarebbe ora un torneo non più chiuso. Con promozioni e retrocessioni. In due serie da 20 squadre l’una. Sono soltanto indiscrezioni, nessuna conferma. Oggi Andrea Agnelli, frontman del progetto (con il madridista Florentino Perez), spiegherà qualcosa di più al congresso sportivo-economico organizzato dal Financial Times a Londra (al quale partecipa, via video, anche il rivale Aleksander Ceferin, presidente Uefa).

Non è la prima volta che si parla di revisione della Superlega. Gli irriducibili (Real Madrid, Juve, Barcellona) si sono rivolti l’estate scorsa ad agenzie (Flint e A22) per dare un’immagine diversa al torneo: il problema più serio, anche dal punto di vista giuridico, è sempre stato quello della formula “chiusa” all’americana, a inviti, inaccettabile nel sistema europeo che è invece aperto. Sembra si stia cercando un compromesso. Difficile immaginare, quale che sia la formula proposta, che i campionati nazionali siano l’unico criterio di qualificazione. La nuova Superlega potrebbe rimandare piuttosto al primo progetto di nuova Champions dal 2024, quello che prevedeva le migliori 24 squadre confermate anche nella stagione successiva più 8 qualificate dai campionati. La novità sarebbero Serie A e Serie B, con promozioni e retrocessioni, come nella Nations League Uefa.

Rileggere la storia per ipotesi è impossibile. Chissà cosa sarebbe successo se il calcio europeo non si fosse opposto decisamente a quel primo progetto. Da allora, mentre l’Uefa studiava una formula meno “bloccata”, i top club lavoravano in segreto, più o meno, al progetto alternativo. Risultato: l’Esecutivo di Losanna del 20 aprile 2021 approva la Champions a 36 squadre, con gruppo unico da 10 partite (dovrebbero diventare 8), ma il giorno prima viene proclamata la Superlega da 12 club secessionisti. Nove di loro (le 6 big inglesi, Milan, Inter e Atletico) si ritirano subito, vista l’opposizione collettiva. Psg, Bayern, Borussia e Porto hanno già detto no. Ma Agnelli, Perez e Laporta non hanno mai abbandonato il progetto e si sono rivolti, via giudice spagnolo amico, alla Corte di Giustizia Ue. In attesa di una risposta, si presume non prima di fine anno, la Superlega spedisce oggi le nuove partecipazioni.

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