Superlega già sciolta a 48 ore dall’annuncio: le inglesi guidano la fuga, Agnelli e Perez restano soli

La Superlega si è già sciolta, a 48 ore dall’annuncio della sua nascita. Un progetto abortito poco dopo il concepimento. A guidare la fuga dalla lega dei 12 sono state le inglesi. Già gli allenatori delle squadre di Premier avevano espresso perplessità sul progetto. Per non parlare dei tifosi, che hanno manifestato il proprio disprezzo.

Poi si sono sfilate Barcellona e Inter. Insomma, Agnelli (presidente della Juve) e Perez (presidente del Real Madrid) sono rimasti col cerino in mano. Loro due, i grandi promotori della Super League, hanno dovuto affrontare il fallimento. Il loro fallimento.

E adesso c’è chi vocifera che Agnelli potrebbe lasciare la guida della Juve. La figuraccia è stata troppo grossa, e infatti il presidente è irreperebile per i più. Lo scontro aperto con l’Uefa e il suo amico (ex amico?) Ceferin avranno strascichi.

Superlega sciolta: le inglesi sono le prime a lasciare

A poco più di 48 ore dal comunicato che ne annunciava la nascita, la Superlega ha cominciato a perdere i pezzi. Il Manchester City ha formalizzato la sua uscita, seguito dal Chelsea. Sono state ore di protesta nel Regno Unito da parte dei tifosi, della stampa e di molti addetti ai lavori. Protesta sostenuta decisamente del governo del Premier Boris Johnson.

Altri due club inglesi – Arsenal e Manchester United – avrebbero deciso di fare un passo indietro, anche se non è arrivata l’ufficialità. Il vice-presidente dello United, Ed Woodward, designato ad essere il vicepresidente della futura Superlega, ha annunciato che lascerà il club inglese al termine del 2021.

E anche il Barcellona non è così sicuro di farne parte: l’adesione del club catalano è condizionata dall’approvazione dei soci, che saranno chiamati ad esprimersi al riguardo.

Boris Johnson e Ceferin spingono per lo scioglimento della Super League

La decisione del Chelsea e del Manchester City di abbandonare sul nascere il progetto Superlega “è, se confermata, assolutamente giusta e mi complimento con loro” per questo. Lo scrive stasera il premier britannico Boris Johnson via Twitter.

“Sono lieto di dare il bentornato al Manchester City nella famiglia del calcio europeo”. Lo dice presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin. “Hanno mostrato grande intelligenza nell’ascoltare le tante voci – in particolare i loro tifosi – che hanno enunciato i benefici vitali che l’attuale sistema ha per tutto il calcio europeo; dalla finale di Champions League fino alla prima sessione di allenamento di un giovane giocatore in un club di base”.

Florentino Perez dritto sul progetto Superlega

La giornata si era sviluppata tra l’esecutivo Uefa, con Ceferin che ha prova a tendere la mano invitando “i presidenti di alcuni club, inglesi principalmente”, a “cambiare idea”, e Florentino Perez che indicava nella Superlega la via “per salvare il calcio”. Mentre veniva ribadita la contrarietà della Fifa, col presidente, Gianni Infantino, che annunciava che “i club ne pagheranno le conseguenze”. Superato, si fa per dire, lo choc del comunicato dell’altra sera, il pallone (e non solo) fa muro.

E intanto un tribunale di Madrid – ribadendo quanto già successo anni fa con l’Eurolega e quanto detto all’ANSA ieri dall’avvocato Pierfilippo Capello sulle controversie legali – ha emesso una misura cautelare che impedisce alla Fifa, all’Uefa, alla Liga spagnola e alle federazioni calcistiche nazionali di prendere provvedimenti contro i club che hanno annunciato l’adesione alla Superlega. Una richiesta preventiva presentata venerdì scorso dalla European Superleague Company SL.

“Non lo faccio per salvare il Real, ma per salvare il calcio. Questo sport è in un momento critico, quello che stiamo facendo è solo per il bene del pallone. Se noi generiamo profitti, ne beneficiano tutti, anche quelli che stanno più in basso”. Florentino Perez, n.1 del Real Madrid e della neo nata Superlega, difende così il progetto a cui hanno aderito 12 club. 

La Premier League aveva escluso i club della Super League

“La Premier League, insieme alla FA, ha incontrato oggi i club per discutere le implicazioni immediate alla proposta della Super League. I 14 club presenti alla riunione hanno respinto all’unanimità e con vigore i piani per la nuova competizione”. E’ quanto si legge nella nota della Premier League, al termine della riunione d’emergenza, senza le sei società coinvolte nella Superlega.

Il capitano del Liverpool, Jordan Henderson, ha convocato tutti i capitani delle squadre di Premier League per discutere assieme quale posizione assumere in merito al progetto della Superlega. Dopo le critiche pubbliche, espresse ieri dal tecnico Jurgen Klopp e dal vice-capitano James Milner, è stato Henderson a promuovere un incontro tra gli altri capitani della Premier League. Con l’obiettivo, probabilmente, di creare un fronte unito, ed eventualmente una risposta condivisa.

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