RIAD (ARABIA SAUDITA) – Il Real Madrid chiama, il Barça risponde. All’indomani del rocambolesco 5-3 dei blancos sull’Atletico, ottenuto ai supplementari, i blaugrana, nel medesimo scenario del King Saud University Stadium di Riad, s’impongono per 2-0 sull’Osasuana e conquistano, così, la finale di Supercoppa di Spagna, grazie alle reti, trovate entrambe nella ripresa, di Robert Lewandowski e del subbentrato Lamine Yamal. Ad un anno di distanza, così, sarà ancora un Clasico ad assegnare il primo titolo del 2024.
Nuova panchina per Joao Felix
Deciso a replicare il percorso dello scorso anno, concluso con il trionfo nella finalissima col Real Madrid, Xavi scommette fin dal fischio d’inizio sugli uomini più in forma. Fuori causa Ter Stegen, Iñigo Martinez, Marcos Alonso e Gavi, il pupillo di Guardiola prende atto che, almeno per questa prima partita della Final Four, Cancelo ancora non ce la fa e non se lo porta neppure in panchina, dove invece riappare il redivivo Pedri. Davanti a Iñaki Peña, così, viene schierato il quartetto difensivo più solido, formato da Koundé, Araujo, Christensen e Balde. Qualche metro più avanti, con Gundogan e Frenkie de Jong viene confermato capitan Sergi Roberto. In attacco, a supporto dell’intoccabile Lewandowski giostrano Raphinha e Ferran Torres, con Joao Felix che si accomoda, così, nuovamente tra i rincalzi insieme all’atteso nuovo acquisto Vitor Roque, che non giocherà neppure un minuto. Jagoba Arrasate, da parte sua, deve fare a meno del fondamentale Chimy Avila in avanti. Emergenza risolta con l’ex Crotone e Sampdoria, Ante Budimir, che si prende sulle spalle buona parte del peso dell’attacco, supportato da Arnaiz e Moi Gomez.
Equilibrio
I primi minuti della gara promettono bene, col Barça che ci prova subito con una volée di Christensen respinta da Sergio Herrera, e la pronta replica dell’Osasuna, con Budimir, servito da Arnaiz, chiuso alla disperata da Koundé. Poi, è Ferran Torres a mancare di poco il bersaglio grosso, con un tiro improvviso dopo un errata uscita dal basso dei navarri. Poco prima del quarto d’ora, una travolgente ripartenza blaugrana si chiude con Lewandowski che spara contro il portiere rivale, da ottima posizione. A questo punto, però, i ragazzi di Arrasate paiono prendere le misure sul Barça, che spreca nuovamente alla mezz’ora, sempre col polacco che non inquadra la porta con una capocciata ravvicinata. Pochi minuti dopo, i catalani chiedono l’espulsione per Catena, che entra duro su Raphinha, ma il difensore se la cava con un giallo. L’ultima vera emozione della prima frazione è uno spunto di Budimir, che fa secco Araujo, ma poi si vede murare da Iñaki Peña. Si chiude con Raphinha, che si ferma per un malanno e cede il posto a Yamal e non a Joao Felix, che mastica amaro in panchina.
Uno-due blaugrana
Ad inizio ripresa, il Barça aumenta la pressione offensiva e, prima del quarto d’ora, trova l’anelato vantaggio grazie a Robert Lewandowski, che servito in verticale da Gundogan, si libera con un pregevole controllo a seguire e, poi, incrocia imparabilmente. È festa grande per il centravanti polacco, mentre l’Osasuna protesta per un possibile fallo di Christensen su Arnaiz, a inizio giocata. Xavi, deciso a chiudere la gara, si gioca subito dopo le carte Pedri e Joao Felix, per Sergi Roberto e Ferran Torres e il portoghese sfiora immediatamente il raddoppio con un grande spunto chiuso con un tiro sul palo lontano neutralizzato da un grande intervento del reattivo Sergio Herrera. L’Osasuna prova a reagire, ma finisce per confezionare un unico tiro con Ruben Garcia, che sorvola la traversa. A chiudere ogni discorso, in pieno recupero, ci pensa Lamine Yamal, che servito dall’ispirato Joao Felix sigla il raddoppio definitivo. A un anno di distanza, sarà di nuovo Clasico di Supercoppa.
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