Supercoppa alla Juve, Insigne sbaglia, Ronaldo e Szczesny firmano la vittoria

Il Cannibale delle finali apre le marcature, il capitano azzurro spreca un rigore, il portiere bianconero compie due miracoli. Nel finale Morata fa il bis a tempo scaduto. Pirlo vince il suo primo trofeo da allenatore

Dal nostro inviato Fabiana Della Valle

20 gennaio – Reggio Emilia

La capacità di mantenere i nervi saldi nei momenti decisivi fa tutta la differenza del mondo. Cristiano Ronaldo ha avuto il primo pallone buono a metà del secondo tempo (secondo tiro in porta per i bianconeri) e l’ha trasformato in gol, Lorenzo Insigne invece ha calciato a lato il rigore che poteva riaprire la Supercoppa. Non è da un calcio di rigore che si giudica un giocatore, però la prima finale della stagione è stata decisa, nel bene e nel male, dagli uomini simbolo di Juve e Napoli. CR7 resta fedele alla sua etichetta (uomo delle finali) e regala a Pirlo il primo trofeo della sua carriera da allenatore, facendo dimenticare la brutta sconfitta in campionato con l’Inter. Aveva ragione Gattuso: mai fidarsi della Juve in crisi, perché i bianconeri hanno più vite di un gatto. Soprattutto hanno un ragazzo di quasi 36 anni che quando sente l’odore del sangue non perdona. Nota di merito anche per Szczesny, determinante soprattutto nel finale, e per Morata che fa il 2-0. Così Madama vendica la sconfitta della scorsa stagione (con Sarri in panchina) in finale di Coppa Italia contro gli azzurri.

ZERO EMOZIONI

—  

Incassata in mattinata la buona notizia della negatività di Cuadrado, Pirlo si presenta al cospetto dell’amico Gattuso con il colombiano esterno destro e Danilo centrale di sinistra nella difesa a tre; a centrocampo Chiesa trasloca a sinistra mentre in attacco Kulusevski prende il posto di Morata accanto a Ronaldo. L’obiettivo del Maestro è non dare punti di riferimento in attacco e sorprendere con gli inserimenti di McKennie, che parte da destra per giocare tra le linee. Ringhio risponde con Petagna unica punta del 4-2-3-1 orfano di Osimhen (COVID), Insigne a sinistra e Lozano a destra e la coppia di centrali Manolas-Kulibaly. Il primo tempo non è il manifesto del divertimento: squadre guardinghe e attendiste e pochi tiri in porta. L’occasione migliore piove alla mezz’ora sulla testa di Lozano, che raccoglie un cross di Demme dalla sinistra: esecuzione perfetta, ma Szczesny si salva grazie a un riflesso felino. La Juventus risponde con un tiro a giro di Ronaldo che sfiora il palo.

CR7 SÌ, INSIGNE NO

—  

Nella ripresa Pirlo rinuncia a Chiesa (fastidio alla caviglia), sempre meno efficace quando gioca sulla corsia mancina e inserisce Bernardeschi, che ha subito una buona occasione. La gara però la sblocca il solito Cristiano Ronaldo, che al 20’ è lesto su una deviazione sfortunata di Bakayoko (su angolo battuto da Bernardeschi) e fa 1-0. Gattuso getta nella mischia Mertens al posto di Petagna. Il belga è protagonista dell’episodio che può cambiare la partita: fallo di McKennie in area che l’arbitro non vede ma il Var sì. Il Napoli ha l’occasione di pareggiare dal dischetto, ma Insigne la spreca malamente tirando fuori.

SUPER SZCZESNY

—  

Gli azzurri si gettano furiosamente alla ricerca del pareggio, con Positano e Llorente a dare una mano, che non arriva solo grazie a un miracolo di Szczesny nel finale. La chiude Morata al 50’, entrato al posto di Kulusevski, con il più classico dei gol in contropiede.

Precedente Insigne e la maledizione dei rigori contro la Juve: 3 tiri, 3 errori. E scoppia in lacrime Successivo Juve, problemi a una caviglia per Chiesa: fuori dopo 45'