Super Sanabria, il Toro riparte subito. Il Genoa si sveglia tardi

Il centravanti segna e manda in gol Pobega, nella ripresa gli ospiti provano a riaprirla due volte con Destro e Caicedo ma i granata vincono con merito

dal nostro inviato Mario Pagliara

22 ottobre – TORINO

Un Toro bello di notte riconquista con pieno merito una vittoria che mancava da trenta giorni (in casa del Sassuolo), superando 3-2 il Genoa. Granata dominanti, e a tratti irresistibili, per ottanta minuti: avanti 2-0 già alla mezzora con Sanabria e Pobega al termine di un primo tempo spettacolare giocato dalla squadra di Juric. Nella ripresa due errori individuali complicano un po’ la vita al Toro, procurando una gratuita sofferenza nel finale: il primo è di Bremer, che lascia libero Destro di firmare il 2-1. Ci pensa Brekalo ad allungare nuovamente, ma poi Aina si perde Kallon favorendo Caicedo.

URAGANO GRANATA

—  

Lo avrebbe desiderato rabbioso, si è ritrovato davanti agli occhi uno spettacolo. Cercava la concretezza abbinata al bel gioco, Ivan Juric, e il venerdì notte torinese gli ha ripresentato un Toro in formato deluxe: avvolgente, preciso, fluido, a tratti travolgente. È stato, dettaglio più dettaglio meno, il miglior primo tempo giocato dai granata in questa stagione (crediamo superiore a quello contro la Lazio), in mezzo a una raccolta di prestazioni tutte brillanti che cominciano ad essere la controprova di quanto la creatura del tecnico granata cresca, di giornata in giornata, a vista d’occhio. Alla velocità travolgente della prima mezz’ora, però, stavolta i granata hanno aggiunto anche la concretezza sotto porta, ed è stato l’aspetto nel quale nelle precedenti occasioni avevano dimostrato maggiori difficoltà. A metà partita, il doppio vantaggio è una logica conseguenza di una squadra capace di sovrastare il Genoa di Ballardini grazie a un ritmo infernale nella prima mezzora, e di sfondare continuamente spinto dall’inesauribile Pobega (che serata la sua!) e da un ottimo Lukic sia dal punto di vista tattico che di costruzione. Ma, più in generale, il Toro è una squadra continuamente protesa in attacco che si abbatte sul Grifone con l’onda d’urto di una carica di cavalleria.

E POI SANABRIA…

—  

Già, e poi c’è Tonny Sanabria: un gol (al 14′) di testa (bravo a sbucare alle spalle di Fares) su assist di Ansaldi che sblocca un pari già traballante da diversi minuti nonostante si fosse solo a inizio partita. Per Tonny arriva anche l’assist del raddoppio di un incredibile Pobega (31′): servizio morbido e delizioso del paraguiano, incursione di Tommaso da manuale. Il Toro è ancora molto altro, nel primo tempo, perché il primo squillo lo regala già dopo tre minuti con Sanabria (Criscito devia di schiena in angolo), e al 7′ l’ex Sirigu (applaudito) deve opporsi a una bella conclusione di Ansaldi. Alla mezz’ora c’è anche il tempo per un assolo di Linetty: fa tutto bene, meno la precisione. E in tutto questo il Genoa? Nel primo tempo è stordito, incapace di fronteggiare questo Toro. Avanti due a zero all’intervallo ai granata finora non era mai capitato. Quando giochi così, non può definirsi un caso.

ORGOGLIO DESTRO

—  

Quando si riparte Ballardini non perde altro tempo e fa subito due sostituzioni: dentro Millan (per Toure) e Kallon per Ghiglione. I due entrati portano almeno un pizzico di vivacità e nei primi cinque minuti il Grifone ha un sussulto almeno d’orgoglio, che conosce il picco con un’occasione di Destro (al 4′) finita alta. Il Toro rialza subito le marce e ricomincia a fare la partita. Al dodicesimo i granata piazzerebbero pure il tris, annullato poi dal Var: Linetty dalla sinistra scodella al centro un pallone a metà strada tra il tiro e il traversone deviato da Vasquez nella porta di Sirigu. Ma alla Var emerge un fallo a inizio azione di Djidji. Juric deve pensare anche alla sfida di martedì a San Siro contro il Milan, così ne cambia subito tre: Vojvoda (per Singo), Praet (per Linetty), Belotti (per Sanabria). Ballardini poco dopo risponde prima con l’ingresso di Caicedo poi con quello di Behrami, per provare a salvare il salvabile. Brekalo, al 23′, spara in curva una palla invitante servitagli da Belotti. E quando la partita sembrava in controllo da parte del Toro, arriva l’episodio che riapre i giochi (24′): Bremer si perde Destro nel cuore dell’area, e per il centravanti è un gioco da ragazzi beffare Milinkovic a tu per tu (è il suo sesto gol in Serie A). È il 2-1.

FINALE PALPITANTE

—  

Ma è solo un infortunio in mezzo a una partita di tanta bellezza, perché sette minuti dopo il Toro dilaga: Praet sfonda sulla destra, servendo Brekalo preciso all’appuntamento con il suo primo gol in granata. Nel finale Genoa aggrappato a Pandev (entrato al posto di Destro), ma il Grifone ritorna subito in partita: al 36′ Aina si fa saltare come un birillo da Kallon, palla facile facile per il 3-2 di Caicedo. Ne nasce un finale palpitante, con il brivido che corre lungo la schiena dei tifosi del Toro a tre minuti dalla fine: la punizione di Rovella di un soffio non beffa Milinkovic. Dopo quattro minuti di recupero, la festa è del Toro.

Precedente Xavi si candida: "Voglio la panchina del Barcellona" Successivo Italia, tris alla Croazia e terza vittoria nelle qualificazioni al Mondiale