Super Kessie: muscoli e gol. Vale 50 milioni, ora il Milan vuole blindarlo

Dieci gol stagionali per l’ivoriano. Dopo Ibra, è il secondo bomber della squadra. Il club vuole prolungare il suo contratto fino al 2026

C’è stato un momento, l’altro pomeriggio a Verona, in cui la realtà ha quasi superato la fantasia: mentre Leao era steso a terra per una botta dolorosissima – per chi non ha visto la partita, ci limitiamo a suggerirvi che potete facilmente intuire dove – dal nulla si è materializzato Kessie, che si è unito allo staff medico del Milan per soccorrere il compagno ed entrare ancora una volta in azione, dopo aver marchiato praticamente ogni zona del campo.

Non sappiamo se tra i superpoteri dell’incredibile Franck ci sia anche quello di guarire gli infortunati, sta di fatto che poco dopo Leao si è rialzato ed è tornato a correre. Sta di fatto, soprattutto, che la lista delle abilità straordinarie del “presidente” è lunga così e si aggiorna di continuo. Si va dalla quasi infallibilità dal dischetto – siamo a 9 rigori realizzati su 10 in stagione – alla capacità di sdoppiarsi tra rottura e costruzione; dalla resistenza – Kessie è il primo calciatore di movimento in rosa per minuti giocati, 2.934, e in questo campionato ha saltato una sola partita, per squalifica – alla proprietà transitiva nel reparto: Bennacer, Tonali, Meité, accanto a lui migliorano tutti. Migliora ovviamente anche lo stesso Franck, che a 24 anni, gli ultimi 4 passati in rossonero, è un senatore dello spogliatoio e in assenza di Ibra non ha paura di assumersi le responsabilità del leader, vedi il rigore all’ultimo secondo con l’Udinese. Chi sostiene che un Kessie così “totale” non si era mai visto, probabilmente ha ragione: da quando veste la maglia del Milan l’ivoriano non ha mai raggiunto picchi così alti.

Il vice Ibra

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Prendete i gol, non esattamente la specialità richiesta a un mediano di un centrocampo a due. Pioli lo ha spiegato bene, “in un sistema di gioco come il nostro è normale vedere pochi inserimenti da parte dei due centrocampisti, fa parte del nostro modo di costruire”. Eppure Kessie ha trovato il modo di contribuire come un attaccante. Sui rigori si è rivelato più freddo di Ibrahimovic, che a Roma gli ha ceduto onore e oneri: al di là delle dichiarazioni di facciata, il titolare della specialità ormai è il 79. Che quest’anno ha superato sé stesso e gli altri rossoneri, Ibra escluso: i gol in stagione sono già 10, mai così tanti in carriera, più di tutti gli altri compagni. Solo Zlatan ha fatto meglio con 16 centri. Per trovare un centrocampista così presente tra i marcatori del Diavolo bisogna risalire a dieci anni fa, quando Nocerino ne segnò 10 in campionato e uno in Champions al Barcellona: Ibra, in squadra anche allora, è il filo conduttore, ma i punti in comune finiscono qui. Perché il peso di Kessie negli equilibri del Milan che corre per tornare nell’Europa dei big e sogna lo scudetto va ben oltre i gol: forse non è un caso che le sconfitte con Spezia e Inter siano coincise con uno dei pochi momenti di appannamento dell’ivoriano.

Futuro

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La crescita di Kessie si misura anche sul mercato. Rispetto a quando la vecchia proprietà lo acquistò dall’Atalanta per 26 milioni, il valore del suo cartellino è raddoppiato: la quotazione oggi si attesta sui 50 milioni. Cifre da pezzo pregiato, da top player, che potranno lievitare ancora se il rendimento dell’insostituibile di Pioli proseguirà sui ritmi di questo 2020-21. E se nel frattempo il Milan lo avrà blindato con un rinnovo, anticipando la scadenza del prossimo anno: la pratica è già nell’agenda della dirigenza, che punta a prolungare il suo contratto fino al 2026 e spegnere così sul nascere l’interesse dei grandi club stranieri che da mesi seguono la maturazione di Kessie. Ovviamente andrà ritoccato l’ingaggio, che dai 2,2 milioni netti attuali potrebbe salire fino a 3: questa è la base sulla quale il d.t. Maldini e il d.s. Massara hanno cominciato a lavorare (la soglia massima di riferimento è di circa 4 milioni), consapevoli del fatto che Franck vorrebbe giocare la sua prima Champions con la maglia rossonera. E continuare a parcheggiarsi davanti agli avversari come fece quella volta a Milanello, quando per errore si sostituì a Gazidis dando il via alla storiella del suo soprannome: lì in mezzo non ci sono dubbi, il “presidente” avrà sempre un posto riservato.

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