Sulle orme di Kulusevski e… Icardi: Vlahovic, tre gol e record. Ma ne bastava uno

Dusan è il primo 2000 ad arrivare in doppia cifra e a realizzare una tripletta nella Serie A in corso. Merito di Prandelli che gli ha dato fiducia e che lo ha guidato verso l’ennesimo primato di precocità. E i grandi club sono alla finestra

Assalto al pallone vagante in area e girata vincente. Dusan Vlahovic, 21 anni compiuti il 28 gennaio, ha realizzato così, nel delicato scontro salvezza di Benevento, il suo decimo gol in campionato per la prima volta in carriera. In realtà ci era già riuscito due anni fa, ma in Primavera. Ora, con i grandi, è tutta un’altra musica: l’attaccante della Fiorentina è il secondo classe 2000 a riuscirci in Serie A dopo Kulusevski, nella passata stagione. Prima di loro c’erano stati i ventenni (ma ovviamente non 2000) Mauro Icardi (Samp, 10 gol) e Erik Lamela (Roma, 15). Entrambi nel 2013. Lo svedese, oggi alla Juve, l’anno scorso ha raggiunto quota 10 senza però andare oltre. Oggi Vlahovic, dopo il tris alla squadra di Inzaghi, ha già buttato in rete 12 palloni. E con ancora 11 giornate a disposizione per rimpinzare il bottino. Oltre i confini nazionali, gli unici a fare compagnia al numero 9 di Prandelli sono Haaland, Kean e Gouiri. Una piccola cerchia di predestinati con il gol nel sangue.

Tappe bruciate

—  

Il classe 2000 di Belgrado non è nuovo a record di precocità. Nella stagione 15/16 era già nell’orbita della prima squadra della sua città, il Partizan, dove al primo anno da professionista segna 3 gol di cui 2 tra semifinale e finale della Coppa nazionale poi vinta. Sedici anni e primo trofeo in bacheca. L’anno dopo il Partizan vince campionato e coppa, ma Vlahovic gioca meno e la Fiorentina sborsa circa 2 milioni di euro per inserirlo nella Primavera. Primo segnale di fiducia, Corvino crede in lui. E viene ripagato con la Coppa Italia di categoria: è proprio il ragazzo di Belgrado il capocannoniere del torneo con 6 reti, 3 delle quali nella doppia finale col Torino. Diciotto anni e quattro trofei in bacheca. Nello stesso anno (il 2018) diventa anche il primo 2000 a giocare per la prima squadra viola. Lo lancia Pioli, uno che di giovani bravi se ne intende.

DOPPIA CIFRA

—  

Tre anni dopo, alla sua 73ª gara in maglia viola, Vlahovic segna il suo dodicesimo gol in campionato. Sui 32 totali della Fiorentina. Aveva ragione Prandelli quando ha deciso di puntare tutto su di lui, defilando Kouamé e spingendo Cutrone a cambiare aria. Il serbo sta trascinando la Viola verso la salvezza: anche la fiducia del tecnico di Orzinuovi, dopo quella di Corvino, è stata ripagata. Ripagata eccome: Dusan Vlahovic diventa l’unico giovanissimo nella top ten di una classifica marcatori composta da tutti over 25, con la sola eccezione di Lautaro (23 anni, 13 gol). E ancora: l’ultimo giocatore a segnare tre reti prima dell’intervallo era stato Berardi nel settembre 2019, contro la Sampdoria. Per trovare l’ultimo a riuscirci con la maglia della Fiorentina, bisogna andare a ritroso fino al 1964 (Hamrin).

LE SIRENE

—  

È normale dunque che tanti top club europei – anche italiani -, abbiano cerchiato in rosso il suo nome. Senza dimenticare l’offerta del Lipsia di gennaio. “Ora che è sbocciato lo vogliono tutti, ma io non lo vendo a nessuno” dice Commisso mentre tratta con l’agente Ristic prolungamento e adeguamento di contratto, in scadenza nel 2023. Mancano ancora due anni e mezzo, ma la Viola ha fretta di blindare il suo gioiello per allontanare tutte le pretendenti. Almeno per questa volta, non è Vlahovic a sentire il bisogno di accelerare i tempi.

Precedente Roma, ufficiale l’acquisto del ghanese Felix Afena-Gyan Successivo Diretta/ Carrarese Livorno (risultato finale 4-2) video tv: Marilungo la chiude!