Suarez, la Juventus sapeva? L’avvocato dei bianconeri: “Vi porteremo altri stranieri”

La Juventus sapeva dell’esame di italiano di Suarez che secondo le indagini sarebbe stato pilotato con domande concordate e voto in anticipo? Sui giornali spunta la telefonata dell’avvocato dei bianconeri.

“Vi porteremo altri stranieri”, avrebbe detto al telefono l’avvocato della Juventus in quello che appare un accordo con l’università di Perugia per l’esame di Suarez.

Secondo quanto scrive Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera ci sarebbero infatti almeno tre telefonate tra l’avvocatessa dei bianconeri e il direttore generale dell’università. Telefonate che, se confermate, potrebbero svelare la trattativa per far superare il test di italiano al calciatore del Barcellona Luis Suarez.

Un esame che Suarez avrebbe dovuto passare a tutti i costi per ottenere il certificato B1 e quindi poi la cittadinanza italiana. Andava fatto tutto di fretta, il prima possibile, perché Suarez non ha un passaporto comunitario. Requisito essenziale per il suo passaggio (poi saltato) alla Juventus. I bianconeri infatti hanno in rosa già altri due extracounitari, Arthur e McKennie.

La Juventus sapeva dell’esame di Suarez?

Questa la domanda che ora in molti si stanno ponendo. La Juventus era a conoscenza di questa presunta trattativa-accordo tra il suo avvocato e l’università di Perugia? Sapeva la società oppure l’avvocato ha fatto tutto di testa sua per accelerare i tempi e far concludere il passaggio di Suarez in bianconero quanto prima? Saranno le indagini ora a capire quale sia il grado di coinvolgimento dei vari personaggi. 

Si indaga infatti in questa direzione per stabilire il grado di responsabilità dei soggetti coinvolti e quello di Suarez stesso, con tre telefonate emerse da inizio settembre e l’indagine per reato di corruzione ma anche i vari controlli della giustizia sportiva per eventuali illeciti disciplinari. La Gdf ha ricostruito tutti i contatti tra il legale e l’università fino al 17 settembre, giorno dell’esame e della consegna dell’attestato.

Le intercettazioni: “Non spiccica na parola”

Le intercettazioni, riportate nel decreto di perquisizione e citate dall’Agi, sono indicative: “Comunque, allora, tornando seri – dice un interlocutore a un’indagata – hai una grande responsabilità perché se lo bocciate ci fanno gli attentati terroristici”. E lei: “Ma te pare che lo bocciamo! Oggi ho chiamato L.R. che gli ha fatto la simulazione dell’esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l’esame! Oggi c’ho l’ultima lezione e me la devo preparare perché non spiccica na parola”. L’interlocutore: “E che livello dovrebbe passare questo ragazzo… B1?”. E Lei: “non dovrebbe, deve, passerà perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glielo puoi far saltare perché non ha il B1”.

E sempre lei, stando alle intercettazioni pubblicate dall’Agi, avrebbe comunque passato l’esame di italiano “anche se non coniuga i verbi, parla all’infinito”.  

L’Università si difende

Sottolinea “la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite per l’esame sostenuto dal calciatore Luis Suarez” l’Università per Stranieri di Perugia in relazione all’indagine condotta dalla guardia di finanza. Lo si legge in una nota di Palazzo Gallenga. L’Ateneo “confida che ciò emergerà con chiarezza al termine delle verifiche in corso”. (Fonti Corriere della Sera, Ansa e Agi).

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