Suarez e quei 12 gol che fanno litigare il Barcellona

Mentre la magistratura continua ad indagare sull’esame farsa di italiano, ricostruendo tutta la vicenda che ha portato Luis Suarez all’università per stranieri di Perugia, l’uruguaiano sta dimostrando ai dirigenti del Barcellona e a Koeman che a 34 anni non è solo un costo a bilancio – ragione per cui il club catalano gli aveva regalato il cartellino a settembre – ma ancora un centravanti in grado di spostare gli equilibri. Diciotto tiri nello specchio della porta e dodici gol, capocannoniere della Liga assieme a Youssef En-Nesyri del Siviglia. Il messaggio più efficace per chiarire che non è un giocatore vicino alla pensione.

Merito suo se l’Atletico Madrid si è laureato campione d’inverno e sta correndo verso la conquista dell’undicesimo titolo della sua storia, il secondo di Simeone da allenatore dei “colchoneros”, dopo quello nel 2014: 47 punti, dieci in più del Barcellona, e con una partita da recuperare il 16 febbraio contro il Levante.

Suarez segna in campionato ogni 92 minuti: nessuno come “el pistolero”, pronto a legarsi all’Atletico fino al 2022 e a trasformarsi nel più grande incubo del Barcellona. All’inizio di settembre, Messi aveva litigato con Bartomeu, in quel periodo ancora presidente del club catalano, e con il tecnico Koeman per provare a trattenere Luis, che può vincere il sesto campionato della sua carriera (dopo quello nel Nacional di Montevideo e i quattro nel Barça) e ha proseguito a Madrid la brillante tradizione dei “colchoneros” nella scelta degli attaccanti: da Fernando Torres a David Villa, da Radamel Falcao a Diego Costa, da Mandzukic a Griezmann, fino a Morata.

L’arrivo di Suarez all’Atletico è stato votato in Spagna come l’affare migliore del 2020, oltretutto gratis. Una trattativa nata da un’idea di Simeone, un matrimonio che ha preso forma al telefono, mentre il Barcellona stava definendo le ultime carte per la rescissione del contratto. Il Cholo ha raccontato ai giornalisti di Madrid i retroscena di questa operazione: “L’ho chiamato e mi sono bastati pochi minuti per capire che tipo di impatto avrebbe avuto in campo. Siamo andati a cercarlo, voleva venire e sta trasmettendo grandi valori ai suoi compagni. Mi auguro che possa mantenere questa regolarità, abbiamo bisogno di lui. E’ un leader che trasferisce a tutti la sua energia, la sua forza”.

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