Suarez-Dzeko, un puzzle alla Tetris. E tu chi preferisci? VOTA

La scelta e l’arrivo del nuovo numero 9 (il Pistolero o il bosniaco) della Juve dipendono da una serie di variabili e incastri. Eccoli…

Il Maestro lo ha ribadito pochi giorni fa sottovoce, senza polemica, ma con fermezza. “Un altro attaccante? Mi serve il prima possibile…“. Fosse facile. Perché la scelta e l’arrivo del nuovo numero 9 (Suarez o Dzeko?) della Juve dipendono da una serie di variabili e incastri, in stile Tetris. E Pirlo lo sa bene. Non a caso, con calma olimpica, ha aggiunto: “ma il mercato è lungo e ci sarà tempo per lavorare”. Andiamo però con ordine e passiamo in rassegna le incognite in campo.

l’esame di italiano

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Tra Luis Suarez e la Juve l’accordo invece c’è già. Ma prima, il campione deve superare l’esame di lingua necessario per ottenere il passaporto italiano. Il test di livello B1 è previsto per giovedì, probabilmente per via telematica, presso l’università per Stranieri di Perugia. Pare che il Pistolero si stia pure applicando con costanza: studia, scrive, approfondisce. Insomma, ha preso molto sul serio l’esame che per uno straniero non è complesso, ma nemmeno così semplice da superare. E questo mostra la voglia di Suarez di sbarcare in bianconero. A quanto sembra, però, a complicare (far naufragare?) il trasferimento del campione sarebbero i tempi burocratici per avere la cittadinanza italiana: un mese. Troppo.

e il barcellona?

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Ma c’è di più. Perché oltre alla vicenda passaporto per portare Suarez a Torino servirebbe anche che il giocatore e il Barcellona si accordino sulla buonuscita. L’attaccante chiede il versamento dei 20 milioni d’ingaggio per un intero anno, ipotesi che il presidente Bartomeu non tiene nemmeno in considerazione. Ecco, urgerebbe quindi un lavoro di diplomazia tra le due parti. Perché i rapporti tra Juve e il club blaugrana non sono di certo un ostacolo, anzi, lo scambio Pjanic-Arthur lo conferma. Ma come detto, le ultime notizie danno per congelato l’affare Suarez. Da registrare la virata juventina verso Dzeko.

La decisione di Milik

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Ma per sbloccare l’affare, gli uomini mercato bianconeri devono aspettare il sì di Milik alla Roma. Tra Napoli e il club giallorosso c’è già una sorta di accordo: 3 milioni per il prestito, 15 per il cartellino più 7 di bonus per un totale di 25 milioni. Manca quindi “solo” il consenso del giocatore che, nonostante l’ingaggio da 5 milioni per i prossimi 5 anni e la possibilità di poter giocare di più, pare sia intenzionato a rifiutare l’offerta. In ogni caso, la Roma darebbe il via libera a Dzeko (che ora freme e preme per sbarcare a Torino) solo quando avrà in mano Milik. Non si scappa.

la priorità

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Insomma, la Juve in questo periodo sta lavorando su due tavoli, uno apparecchiato per Dzeko, l’altro per Suarez. Due campioni che non si possono discutere. Il Pistolero trentatreenne segna di più (in blaugrana, dal 2014, ha collezionato 198 reti in 283 presenze e 109 assist) e vanta un’esperienza europea super (in bacheca: 1 Champions, Supercoppa Uefa, Coppa del mondo per Club, Coppa America con l’Uruguay). Edin, 34 anni, in giallorosso dal 2015 (106 gol in 222 presenze) è invece la punta che fa a sportellate, fa salire e riesce a dare respiro alla squadra, insomma uno che gioca (anche) per i compagni e che gli allenatori vorrebbero sempre avere in squadra. Ma Dzeko dalla sua vanta anche un’eccezionale solidità fisica. Negli ultimi 5 anni, in campionato, ha garantito più di 30 partite (in ordine cronologico: 31-37-36-33-35). Una vera certezza. Insomma, scegliere tra Suarez e Dzeko è compito arduo. Ma il Maestro Pirlo di compiti se ne intende. A lui la “penna”, quindi…

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