Strefezza, il mago del Salento: la svolta con Baroni

E poi c’è Gabriel Strefezza. Forse la sorpresa più bella di questo Lecce, quella che infiamma il cuore dei tifosi giallorossi, della piazza e degli innamorati del pallone. Movenze tipiche da ballerino di samba, lui che decide – quando vuole – cosa fare con il pallone. È arrivato al Via del Mare per rilanciarsi, per compiere uno step successivo nella propria carriera. È approdato nel Salento con l’etichetta del “talento cristallino incompiuto”. Gli è bastata una stagione per cambiare tutto, per stravolgere i piani e scrivere un nuovo copione della sua straordinaria carriera. Ha ammesso di sognare la Premier League, ma non è ancora il momento. Il futuro prossimo si chiama Serie A, con il Lecce.

Lecce in Serie A, Baroni: "Orgoglioso dei ragazzi"

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Lecce in Serie A, Baroni: “Orgoglioso dei ragazzi”

Lecce, i colpi di Strefezza

Ha detto pure, in un’intervista sul nostro giornale, di preferire ancora la feijoada brasiliana (riso, fagioli, carne di maiale e manzo) ai pasticciotti e ai rustici salentini, ma spiegando come anche questi abbiano un alto indice di gradimento nella lista dei… piatti dei sogni. E ai tifosi del Lecce, invece, piacciono i suoi “ingredienti”: rapidità, sacrificio in fase di non possesso, imprevedibilità negli ultimi trenta metri. E poi, a differenza di quanto dicesse la sua carriera fino a poco prima dell’approdo alla corte di Baroni, non solo assist-man, ma anche goleador: quelle bordate da fuori resteranno indimenticabili. Merito anche dello stesso Baroni, il primo davvero a capire che Strefezza sì, può fare il quinto di centrocampo in un 3-5-2, il quarto nel 4-4-2, ma che nel 4-3-3 è tutt’altra storia da ala pura. Rientra, ha libertà di agire, è più libero. E si sa, quando i talenti sono spensierati.

Strefezza, i numeri con il Lecce

14 gol segnati, 6 assist. Altri numeri, come quelli di Coda, da capogiro. E non è un caso che insieme abbiano fatto le fortune del Lecce, trascinandolo nell’Olimpo del calcio. Trentacinque presenze in campionato, di fatto le ha giocate quasi tutte. E quando la sua vivacità negli ultimi trenta metri non c’era… si è notato: vittoria per 3-2 sull’Alessandria a parte, senza l’italo-brasiliano il Lecce ha faticato prima contro la stessa Alessandria nel girone di ritorno (1-1) e poi a Perugia (1-1). In A ci è già stato con la Spal, ora è pronto a far divertire il Salento e far vedere perché, anni fa, fu accostato a Lazio e Inter.

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