Status, amicizia e un pizzico di rivalsa. Ecco perché Marotta insegue Dybala

L’ad dell’Inter marca stretto l’argentino che tarda a rinnovare con la Juventus. L’ipotesi di mercato nasce dal forte legame che unisce il giocatore e l’attuale dirigente nerazzurro, che sogna di portare la Joya a Milano sin da quando lasciò Torino a fine 2018

Le voci di un possibile cambio di maglia a fine stagione da parte di Dybala si rincorrono giorno dopo giorno mentre l’Inter attende sorniona immaginando il colpaccio. Nonostante la proverbiale abilità nello schivare argomenti e domande scomode, soprattutto quelle che mirano a svelare strategie e mosse di mercato, l’ad nerazzurro Giuseppe Marotta è stato chiaro: “Quando si presenta un’occasione, bisogna provarci. Una squadra che ha ambizioni importanti deve puntare anche a obiettivi importanti per alzare l’asticella. Se c’è un’opportunità, una grande squadra ha il dovere quantomeno di tentarci”.

Concetti che Marotta ha ribadito in più occasioni, riportando a galla retroscena e intrecci risalenti al suo addio alla Juventus nel dicembre del 2018 e al successivo passaggio all’Inter. Il debole dell’ad nerazzurro per l’argentino è cosa nota e le circostanze venutesi a creare hanno semplicemente rilanciato una suggestione alimentata da molteplici fattori, tra cui c’è anche un (vago) sentimento di rivalsa.

AFFETTO E STIMA

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In cima alla lista dei motivi che spingono Marotta verso Dybala c’è il legame d’amicizia e reciproco rispetto che unisce i due. Dybala non dimentica chi fu a portarlo a Torino nell’estate del 2015 spalancandogli le porte del grande calcio, così come non dimentica chi fu il primo a proteggerlo e difenderlo davanti alle critiche che piovvero dopo il difficile inizio in bianconero segnato da un impiego singhiozzante. Allo stesso tempo, Marotta ha sempre apprezzato la professionalità della Joya, con cui ha sempre avuto un rapporto schietto anche all’epoca del primo (e finora unico) rinnovo con i bianconeri, nel 2017.

Insieme ad Agnelli, Marotta è sempre stato il principale punto di riferimento per Dybala nei suoi primi tre anni a Torino, così come Marotta è sempre stato uno dei più grandi sponsor dell’argentino quando i gol arrivavano con il contagocce o quando i tifosi osavano lamentarsi. Nei tre anni trascorsi insieme a Torino, la bacheca della Juve si è arricchita di otto trofei e, giusto pochi mesi dopo essere sbarcato all’Inter, Marotta dichiarò che “Dybala è uno dei più grandi talenti che abbia mai visto”.

DOPPIA OCCASIONE

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Nell’ottica marottiana, Dybala rappresenta una ghiotta occasione per un duplice motivo, che comunque prescinde dal legame esistente tra i due: l’argentino sarà libero a giugno, quindi prendibile senza sborsare un euro in più oltre all’ingaggio, e inoltre s’inserirebbe alla perfezione negli schemi e nei meccanismi di Inzaghi. Sarebbe perfetto per ricoprire il ruolo di seconda punta, sia in coppia con Lautaro che con Dzeko, e possiede caratteristiche tecniche che Inzaghi ha sempre apprezzato quando si parla di attaccanti in grado d’incidere tanto in fase realizzativa quanto nella manovra. E poi si parla di un top player, di quelli che alzano il livello tecnico e che accendono l’entusiasmo dei tifosi. Certo, Dybala richiederebbe uno sforzo a livello di ingaggio (che sarebbe superiore a quello di qualsiasi altro giocatore attualmente in rosa), ma evidentemente Marotta ritiene di potersi spingere fino a una soglia accettabile, vale a dire intorno ai 7,5 milioni annui.

SEGNALI, INDIZI E MESSAGGI

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Non è escluso infine che ad alimentare la suggestione ci sia anche un latente sentimento di rivalsa da parte di Marotta dopo il polemico addio alla Juventus di tre anni fa. La voglia di fare uno sgambetto alla sua ex società, da cui andò via in malo modo, emerse già nei primi mesi all’Inter, quando lanciò un piccato guanto di sfida al suo ex delfino e successore Fabio Paratici per ribattere alle voci di quest’ultimo circa un possibile assalto bianconero a Icardi. “Vedremo cosa farà Dybala quest’estate”, avvisò Marotta aprendo per la prima volta le porte dell’Inter alla Joya.

Poco più di un anno dopo, a giugno 2020, lo stesso Marotta tornò a parlare di Dybala ammettendo di aver fatto un tentativo per portarlo a Milano l’anno precedente nell’ambito di un possibile scambio con Icardi. “C’era la sensazione che si potesse fare, pensavamo di esserci vicino”, rivelò l’attuale ad nerazzurro, “ma Dybala decise di proiettarsi verso la Juve”. L’ultimo segnale di un interesse mai sopito risale invece a ottobre, in occasione dell’ultimo Festival dello Sport di Trento: “Non mi risulta che Dybala abbia rinnovato”, fece notare Marotta con un sorriso sornione a chi chiedeva dell’argentino, alimentando così inevitabili congetture di mercato. Congetture che tre mesi dopo hanno assunto i contorni del possibile colpaccio a parametro zero, di quelli a cui Marotta è ormai abituato.

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