Il Comitato Supremo si è visto costretto a rimborsare i supporter danneggiati, pur scaricando la colpa sulle ditte costruttrici
Tifosi lasciati per strada, senza stanze d’hotel dove poter alloggiare. A Doha è successo un bel pasticcio, per il quale l’organizzazione del Mondiale ora si è dovuta scusare, offrendo un rimborso ai supporter danneggiati. Il problema è nato da alcuni villaggi che dovevano ospitare i visitatori dell’emirato neppure finiti per colpe imputabili all’azienda costruttrice. Il Qatar aveva offerto ai tifosi degli alloggi in accampamenti nel deserto, container trasformati in stanze molto basic, a 200 euro a notte, con bagni in comune. Ma molti di queste sistemazioni temporanee non sono mai neppure state completate, come quella del Villaggio di Rawdat al Jahhaniya.
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Ora il Comitato Supremo (definizione quasi da film di Fantozzi…), a capo del quale c’è il governo qatariota ha autorizzato i rimborsi del 100% delle spese sostenute dai tifosi danneggiati: “Sappiamo che alcuni supporter hanno avuto ritardi nella scelta del villaggio dove alloggiare – ha detto il Comitato – La colpa è imputabile ai proprietari e costruttori delle sistemazioni, che sono gestite da privati. Molte non hanno inoltre raggiunto gli standard richiesti e che erano stati pubblicizzati al momento della vendita. Pur non essendo direttamente responsabile, il Comitato Supremo si fa carico di rettificare questi errori, offrendo rimborsi o sistemazioni alternative a suo carico”. Espn, che ha pubblicato un articolo sul suo sito raccontando i disagi dei tifosi, ha tentato di parlare con la hotline telefonica che si occupa degli alloggi, ma dall’altra parte del filo ha sempre risposto una segreteria col messaggio: “Il sistema è in manutenzione, si prega di richiamare”.
24 novembre 2022 (modifica il 24 novembre 2022 | 16:18)
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