Stankovic, esordio a Marassi contro Maestro Mou (con dedica pronta per Sinisa)

Il tecnico serbo, che lunedì ritroverà il maestro Mourinho (“abbiamo fatto una video call”) da avversario, ha subito conquistato la squadra blucerchiata. “Dedicherò a Mihajlovic una delle nostre prossime vittorie, l’avrei voluto fare a Bologna. È come se noi due avessimo lo stesso sangue”

“Mi hanno chiesto in tanti: Ma perché accetti la Samp, che è ultima in classifica?” E lui, Dejan, non ha avuto dubbi: “A queste persone ho detto che sarei andato a lavorare in un grande club”. Comincia così la presentazione ufficiale di Stankovic alla Sampdoria, che dopo una settimana di lavoro infonde sorrisi e ottimismo sul futuro: “Dobbiamo arrivare alla sosta per il Mondiale fuori dalla zona retrocessione. Poi vedremo”. Obiettivo ambizioso, ma possibile, anche se lunedì lo attende una sfida ostica, la prima per lui in casa a Marassi, contro la Roma del maestro Mourinho.

BUONI SENTIMENTI

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“Ho sentito Mou, mi ha chiamato in una video call prima che arrivassi a Genova. Porto grande rispetto per l’ allenatore e per la persona – racconta Stankovic -. Non posso aggiungere altro per un tecnico che ha mille panchine alle spalle, mentre io lunedì faccio la mia prima a Marassi. Ho fatto un percorso bellissimo insieme a lui, ogni allenatore mi ha dato qualcosa. Abbiamo vinto tanto, ma nel calcio e nella vita devi avere degli obiettivi. Se alla Stella Rossa era quello di lottare per lo scudetto, qui si punta alla salvezza, ma è la stessa cosa”. Raccontano che Dejan Stankovic sia entrato a Bogliasco in punta di piedi, perché questa Samp di tutto aveva bisogno, fuorché di una rivoluzione-lampo. L’ex tecnico della Stella Rossa ha compreso le necessità e i problemi della rosa, lavorando innanzitutto sulla testa dei giocatori, che dovevano recuperare autostima. A Bologna ha scelto il 4-2-3-1, in futuro potrebbe cambiare ancora, ma intanto ha ridato fiducia a un gruppo evidentemente preoccupato dall’ultimo posto in classifica. E pazienza se la prima vittoria in campionato ancora non è arrivata: la strada intrapresa parrebbe quella giusta. “Se avessimo vinto, avrei voluto dedicare il successo di Bologna a Sinisa, ma ci sarà occasione per farlo in futuro”. E sull’amico ed ex tecnico rossoblù, racconta: “Mihajlovic è sempre stato il mio punto di riferimento nella vita, io lo chiamo ogni tanto papà e lui si arrabbia. Ma per quel suo modo di non mollare, di affrontare con forza la vita di tutti i giorni mi ha insegnato tanto, anche pensando a quello che sta passando. Gli voglio un mondo di bene, è come se avessimo lo stesso sangue”. Ora c’è una Samp da salvare e Mihajlovic tiferà per lui.

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