Stankovic, aria di dimissioni? “Se il problema sono io, me ne vado”

Il tecnico della Sampdoria chiarisce: “Non c’erano riferimenti ad altre persone, parlavo solo di me. Alla fine vedremo se tutti qui hanno dato il massimo, prima però pensiamo al Lecce”

Frasi pesanti come macigni: “Se sono io il problema, mi tolgo”. Dejan Stankovic chiude così l’amarissima serata di Torino, aprendo uno scenario sino ad ora totalmente inaspettato. Ventilando (per ora) le sue dimissioni, con lo scopo – questa è una certezza – di provare a scuotere le coscienze di una squadra ormai allo sbando. Poi il tecnico serbo corregge parzialmente il tiro: “Parlo di me stesso, non mi rivolgo a nessun altro. Poi, però, vedremo se tutti qui hanno fatto il massimo. Prima, però, pensiamo al Lecce”.

Altre spiegazioni

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Stankovic non si sottrae alle sue responsabilità, ma vuole vedere se adesso, nello spareggio di sabato a Marassi con il Lecce, i giocatori riusciranno a dare una scossa. Il suo sfogo è comunque destinato a fare rumore, perché dimostra quanto evidentemente il tecnico serbo non immaginasse di trovarsi in una situazione così drammatica. Stankovic ha poi voluto smentire di essere stato espulso per avere insultato l’arbitro: “Non è vero. Correvo verso Radonjic per dirgli in serbo di buttare fuori il pallone (c’era Rincon a terra, n.d.r.) e sono entrato sul terreno di gioco. Juric mi ha detto: “Vai fuori altrimenti ti danno cinque giornate…””. Poi, sulla squadra: “Ce la stiamo mettendo tutta, ma capisco la contestazione”.

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