Stankovic, accoglienza da brividi: San Siro celebra uno degli eroi del Triplete

L’allenatore della Samp, che in nerazzurro ha giocato e vinto dal 2004 al 2013, è stato salutato dai tifosi con una standing ovation. E Deki si è emozionato

A San Siro era già tornato da allenatore della Stella Rossa per sfidare in Europa League il Milan, ma stavolta per Dejan Stankovic il brivido che gli ha percorso la schiena è stato decisamente diverso rispetto a quello provato il 25 febbraio 2001, quando poi era stato eliminato. Accolto dalla sua gente come un “eroe”, Deki si è emozionato. Come normale che fosse e come lui aveva ampiamente messo in preventivo parlando alla vigilia. “Il passato non si può e non si deve cancellare – aveva detto -, anche perché quelli all’Inter sono stati gli anni più belli della mia vita”. Il centrocampista serbo è stato una delle colonne della squadra che nel 2009-10 ha conquistato il Triplete, un ricordo indimenticabile per tutti gli interisti che non a caso, fin dall’arrivo del pullman della Sampdoria nel garage, lo hanno salutato con affetto. Dejan, 15 trofei alzati al cielo in 326 presenze nerazzurre dal 2004 al 2013 (42 gol), a queste latitudini non è uno qualsiasi. E non lo sarà mai, visto che fa parte della Hall Of Fame del club.

DINASTIA

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Sulla panchina dell’Inter non ha trovato il figlio Aleksandar, centrocampista della Primavera che è stato convocato il 1° ottobre per la sfida contro la Roma (l’altro suo figlio che fa il calciatore, il portiere Filip, è in prestito al Volendam), ma in compenso ha abbracciato Simone Inzaghi, suo compagno alla Lazio nell’anno dello scudetto. Non è stato un momento “banale” neppure quello per Stankovic che però ha dovuto trattenersi soprattutto quando è entrato in campo per seguire da vicino il riscaldamento dei suoi uomini e ha ricevuto l’ovazione di San Siro. Tutti in piedi per lui.

STRISCIONE E CORI

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Non poteva mancare e non è mancato neppure un benvenuto speciale da parte della Curva Nord che ha tirato su uno striscione toccante con su scritto “Ieri, oggi e per sempre Dejan uno di noi”. E poi un coro dietro l’altro con il tecnico serbo che ha salutato dal centro del campo dove incitava i suoi che facevano i classici esercizi pre partita. “Rispetto e riconoscenza per chi la nostra maglia ha onorato. Bentornato a San Siro, Dejan Stankovic”, ha urlato lo speaker, quando il serbo è rientrato negli spogliatoi dopo aver fatto il pieno di emozioni. Prima del fischio d’inizio era già “provato”. Se lo aspettava, ma per lui è stato comunque bellissimo.

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