Stadio, sponsor e stipendi: Zhang lavora al futuro dell’Inter

Il presidente ha ritardato il ritorno in Cina per sbloccare il progetto sul nuovo impianto garantendo continuità aziendale, chiudere per il dopo Pirelli e saldare le mensilità arretrate

Steven Zhang ha ritardato il ritorno a Nanchino anche per affrontare alcuni punti cruciali dell’agenda Inter. Dopo le incomprensioni (con polemica annessa) dei mesi scorsi sul fronte nuovo stadio, mercoledì il presidente nerazzurro si è recato con l’ad finanziario Alessandro Antonello a Palazzo Marino per incontrare il sindaco di Milano Beppe Sala. Passaggio fondamentale per cercare di sbloccare uno stallo che sta facendo innervosire anche il Milan. Entrambi i club infatti ritengono essenziale l’asset stadio, che potrà creare ricavi ancora più importanti dopo la contrazione causata dalla pandemia. A Sala, Zhang ha garantito la continuità aziendale di Suning nell’Inter. Uno dei requisiti chiesti dal primo cittadino per sbloccare il progetto. Il problema è che, sempre a causa del coronavirus, le elezioni comunali sono slittate al prossimo ottobre e difficilmente prima di allora arriverà l’ok della Giunta per fare diventare esecutivo il progetto, già ritoccato più volte dalle due società per rientrare nei paletti imposti dalle istituzioni.

SCELTA

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Già nel maggio 2020 infatti Inter e Milan avevano presentato il documento finale dell’intero masterplan corretto secondo le condizioni fissate dal comune: parte del vecchio San Siro continuava a vivere e veniva destinato ad attività sportive e commerciali. A novembre era poi arrivato lo studio di fattibilità che assegnava meno cemento nella zona extra-stadio. Infine a febbraio di quest’anno i due club avevano consegnato le integrazioni sul piano economico-finanziario. A marzo il tifoso nerazzurro Sala ha spiegato che tutto era fermo perché la proprietà dell’Inter non dava garanzia di continuità. Uscita che ha fatto infuriare l’Inter, come da immediato comunicato. Ora si spera che l’incontro di mercoledì sblocchi l’ok della Giunta per poi passare alla fase 2, con la scelta tra la Cattedrale di Populous e gli Anelli di Manica Sportium. Zhang (così come i due club) insomma ha fatto quanto poteva, ora tocca alle istituzioni prendersi le proprie responsabilità.

SPONSOR

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Sull’agenda del presidente c’è anche un altro dossier non facile, che non a caso è aperto da quasi un anno. A fine giugno infatti scade il contratto con Pirelli come main sponsor (dopo 26 anni di matrimonio, il colosso degli pneumatici resta solo come partner commerciale) ma non è stato ancora trovato un successore che soddisfi la richiesta di pagare 30 milioni (ora scesi a 25) per apporre il proprio marchio sulle maglie della prima squadra. Dopo il ramo tecnologico, in pole quando pareva che il nuovo partner dovesse arrivare dall’Asia, ora sembra prevalere la pista che porta al settore finanziario e delle criptovalute. Visto che per il momento – anche perché si vuole monetizzare lo scudetto appena vinto – non intende abbassare l’asticella, l’Inter l’8 luglio dovrebbe radunarsi ad Appiano senza avere sciolto questo nodo. Scelta coraggiosa, manifesto della nuova filosofia aziendale che vuole mantenere il punto, sia esso sullo sponsor o sulle trattative di mercato. Senza farsi prendere dalla fretta.

STIPENDI

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Dopo il finanziamento da 275 milioni del fondo californiano Oaktree, procedono invece i pagamenti degli stipendi arretrati. A fine maggio sono state pagate le mensilità di novembre, dicembre, febbraio e marzo, mentre aprile e maggio verranno saldati entro il 30 giugno. A quel punto rimarranno fuori giugno (entro settembre) e i premi scudetto. Come da altro accordo, questi saranno pagati in due tranche tra settembre e dicembre.

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