L’assessore all’Urbanistica in audizione in commissione regionale: «La città ha 13 miliardi di deficit. Meno cubature o si scelga un’altra area»
ROMA – Per il nuovo stadio della Roma «meno cubature o si sceglie un’altra area». Questa, in sintesi, la richiesta avanzata dall’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Paolo Berdini, durante l’audizione in commissione al consiglio regionale del Lazio. Parole che, secondo il Partito Democratico, rischiano di tradursi in uno stop al progetto. «Se le modifiche proposte da Berdini si tramuteranno in atti – la replica dell’assessore regionale del Pd, Michele Civita -, credo proprio che si bloccherà la Conferenza dei servizi. Questa non può che prendere in esame il progetto» già presentato. Quello di oggi, dunque, segna un clima diverso rispetto alla comunione d’intenti espressa solo due giorni fa dal Campidoglio e dalla Roma al termine del primo incontro a Palazzo Senatorio, al termine del quale è stato ribadito dal vicesindaco Daniele Frongia l’«obiettivo comune» per «portare avanti il progetto».
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DUBBI – Anche in quell’occasione, però, la giunta Raggi aveva ribadito i propri dubbi su alcuni punti del progetto, tra cui proprio quello delle cubature. «O la Roma rinuncia a 220 milioni di progetto che non ci servono oppure pensi a una area diversa da Tor di Valle», ha sottolineato oggi Berdini specificando che si può «tornare in conformità del piano, che prevede 63 mila metri quadri». L’assessore ha espresso forti dubbi sull’interesse pubblico di alcune opere in particolare: la costruzione delle idrovore per lo smaltimento dell’acqua piovana, la realizzazione di un ponte, considerato un “duplicato” del già previsto ponte dei Congressi, e il prolungamento della Metro B (al quale sarebbe preferito un potenziamento della Roma-Lido). «La scelta dell’area è stata una follia – ha poi ribadito -, messa in conto all’amministrazione pubblica. Questa opera porterà un beneficio nelle casse di qualcuno ma non in quelle del Comune di Roma. La città sta sprofondando nei debiti e questa urbanistica che sembra poter risolvere le questioni ci riporta nel baratro».
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FARE CHIAREZZA – «Da parte nostra c’è la massima disponibilità a verificare le questioni sulle opere ed entrare nel merito su tutto, basta che ci sia chiarezza – la richiesta dell’assessore Civita -. Se si dice che sono inutili bisogna avere il coraggio di andare in Consiglio comunale. Ma la conferenza servizi a marzo va chiusa quindi non fateci perdere tempo: contano gli atti». «L’amministrazione Raggi deve smettere di fare melina – ha ribadito il capogruppo Pd in consiglio regionale, Massimiliano Valeriani -. Dica chiaramente se vuole confermare l’interesse pubblico sullo stadio della Roma e approvare la variante urbanistica».
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CONFRONTO – Scontro aperto, dunque, tra Berdini e i dem, sul quale interviene il capogruppo M5S alla Pisana, Devid Porrello che parla di «due diverse modalità di intendere il ruolo di un amministratore». «Da un lato Berdini che si assume le responsabilità delle proprie affermazioni – spiega – e critica in maniera puntuale, dati alla mano, alcuni punti del progetto dello stadio della Roma spiegando i motivi della contrarietà a certe opere. Dall’altra Civita che ha l’unico interesse di buttare la palla in tribuna e tenere in salvo Zingaretti dal rischio di prendere una decisione». «Lo stadio, ma non la pesante e inutile trasformazione urbana in esso mimetizzata – conclude – è un progetto sicuramente realizzabile ma non a discapito del benessere collettivo».
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