Stadio della Roma, è una corsa a handicap: ecco la situazione

Quello stadio non s’ha da fare. I Friedkin non sono convinti di investire tanti milioni sul progetto ereditato (e pagato) da/a Pallotta, Vitek vuol vederci chiaro sul pignoramento prima di definire l’acquisto dei terreni di Tor di Valle e intanto non si placano le tensioni all’interno del M5S. La sindaca Raggi ha ribadito la sua intenzione di ricandidarsi per il secondo mandato, ma le divergenze con la base sono sempre più evidenti. Ieri è partita una mozione da parte di alcuni consiglieri del Movimento per bloccare l’iter e chiudere la pratica aperta nove anni fa. La consigliera Simona Ficcardi ha depositato un testo appoggiato anche da Stefano Fassina e Agnese Cattini. Altro che regalo di Natale per i tifosi della Roma, come aveva promesso la sindaca! «Una Mozione che impegna la Giunta capitolina e la Sindaca a non procedere ulteriormente con l’insediamento stadio Tor di Valle, era divenuta secondo me necessaria», ha scritto la Ficcardi sui social. Già faceva parte del plotone sempre più consistente degli scettici, ora è uscita allo scoperto. La Ficcardi ha aggiunto: «Molti sono stati i pareri e le segnalazioni, anche dall’interno del Movimento, che considerano insostenibile ad ogni livello l’insediamento e che sottolineano come i risarcimenti, per un progetto che non ha mai visto l’approvazione di variante in assemblea Capitolina, non sarebbero dovuti. Dalle semplificazioni alla questione viabilità che non è mai stata risolta, fino alle ultime questioni venute fuori sul pignoramento dei terreni, o sulla probabile impossibilità dei proponenti di mettere in atto le prescrizioni della conferenza dei servizi, per concludere con la poca appetibilità sul mercato di uffici, in epoca smart working. Da ultimo, ma non in ordine di importanza, ritengo necessario un atto chiaro per scansare ogni equivoco, anche in vista delle sentenze giudiziarie che riguardano l’opera. Sarebbe opportuno che quantomeno si rinviasse il dibattito, ferme le proposte alternative di cui si apprende dalla stampa e che potrebbero arrivare dalla stessa società proponente».

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Stadio della Roma a Tor di Valle, troppi ostacoli!

Parole che potrebbero mettere una pietra tombale sul progetto, quando era stata ipotizzata la posa della prima pietra entro il nuovo anno. Non ci siamo. Solo la sindaca Raggi poteva sostenere che entro Natale si sarebbe votata la Convenzione. Propaganda elettorale, nella speranza di conquistare consensi per arrivare al secondo mandato. Una volta uscito di scena Baldissoni è stato Fienga a riprendere il dialogo con la Raggi. Una decina di giorni fa il Ceo romanista è stato ricevuto in Campidoglio. Fienga non si è mai occupato di Stadio, ma è un sostenitore dell’impianto di proprietà come elemento fondamentale per lo sviluppo della società. Dal 1° gennaio sarà Stefano Scalera, vice capo di Gabinetto del Mef, a gestire la pratica. I Friedkin non hanno fretta e preferiscono aspettare e valutare anche altre soluzioni. Non è facilmente sostenibile quella del Flaminio, soprattutto dopo che l’archi star Renzo Piano aveva declinato l’invito ad occuparsene. Spostare il progetto in un’altra area comporterebbe tempi molto più lunghi. Comunque del progetto di Tor di Valle in Comune se ne riparlerà solo dopo le elezioni.

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