Stadio della Roma, c’è un nuovo intoppo: Vitek ora è stufo

ROMA – Lo stadio della Roma continua a far discutere. La sindaca Raggi rassicura sempre i tifosi, affermando che manca poco al passaggio in Aula Giulio Cesare della convenzione urbanistica: «Siamo pronti, sono state fatte proprio in questi giorni altre riunioni con la Regione Lazio, con cui abbiamo trovato una soluzione condivisa sulla Roma Lido. Credo e mi auguro che entro Natale possiamo fare un bel regalo ai tifosi della Roma», ha detto giovedì. Ma ancora una volta la Regione ha smentito la versione della sindaca. Non c’è accordo su come potenziare la Roma Lido.

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Maximo

Intanto Vitek è scomparso, dopo le accese polemiche sull’apertura del mega centro commerciale Maximo, il principale asset rilevato da Unicredit e che era di Parnasi. Ora, se non ci saranno altri intoppi, il centro commerciale aprirà venerdì prossimo. Questo è un passaggio fondamentale nell’interlocuzione tra l’immobiliarista ceco e il Comune e può avere riflessi sullo stadio. Vitek ha rilevato anche i terreni di Tor di Valle da Eurnova e sarebbe pronto a entrare in società con Friedkin per il business. Ma ci sono troppi ostacoli sulla realizzazione del progetto che i nuovi proprietari vorrebbero modificare. Inoltre ci sono anche perplessità sull’area, uno dei nuovi dirigenti scelti dal presidente sarebbe addirittura contrario. Non è un mistero che Friedkin abbia incontrato Caltagirone e che il progetto potrebbe spostarsi a Tor Vergata o addirittura virare nel recupero dello stadio Flaminio. In ogni caso sia Friedkin che Vitek con questo scenario sarebbero poco propensi a investire 150 milioni ciascuno per i collegamenti da e per il nuovo stadio. Cambiare oggi, quando Tor di Valle è a un passo dal via libera per la posa della prima pietra, significherebbe aver buttato decine di milioni e perso almeno otto anni.

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L’apertura venerdì

L’intrigo Maximo può diventare dirimente. Perché se non si inaugurasse venerdì c’è il rischio che Vitek molli tutto e i due miliardi di euro che era pronto a investire su Roma li veicolerà in un altro Paese. Da fine novembre salterebbero tutti i contratti tra Vitek e i negozi che verranno aperti nella struttura, che darebbe lavoro a 1500 persone. […]

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