Doveva essere la casa di Siviglia e Betis, ma le tifoserie si opposero. Ospiterà le gare della Spagna (gruppo E) e un ottavo di finale
Il capoluogo dell’Andalusia ha due squadre nella Liga, ma lo Stadio de la Cartuja non ospita né il Siviglia né il Betis: il primo gioca le sue partite nel Ramon Sanchez-Pizjuan, il secondo nel Benito Villamarin. A cosa serve, quindi, lo stadio de la Cartuja?
Storia
—
Costato 120 milioni di euro, fu inaugurato nel 1999 per i mondiali di atletica e fu proposto come impianto principale nelle candidature di Siviglia per le Olimpiadi del 2004 (poi date ad Atene) e del 2008 (Pechino). È gestito dalla Sociedad Estadio Olimpico de Sevilla, partecipata dalla Giunta dell’Andalusia, dal Governo spagnolo, dal Comune, dalla Provincia di Siviglia e dai due club cittadini. L’obiettivo, alla sua costruzione, era quello di farvi trasferire Betis e Siviglia, che avrebbero condiviso lo stadio: le società erano d’accordo, le tifoserie no, e il trasloco non si è mai realizzato.
Partite storiche
—
Ha ospitato la finale di Coppa Uefa del 2003 tra Celtic e Porto, vinta dai portoghesi di Mourinho, e dal 2020 è il teatro della finale di Copa del Re (lo sarà fino al 2023). Il 17 gennaio è stata la sede della finale di Supercoppa spagnola tra Barcellona e Athletic Bilbao, vinta dai baschi per 3-2.
Europeo e capienza
—
All’Europeo ospiterà le tre partite della Spagna (Svezia, Polonia e Slovacchia) e un ottavo, il 27 giugno. Ha una capienza da 60mila posti, ma la Uefa non ha ancora comunicato quanti spettatori saranno ammessi.
2 giugno 2021 (modifica il 2 giugno 2021 | 17:00)
© RIPRODUZIONE RISERVATA