
Sport in bolletta. Tre Federazioni lanciano l’allarme : calcio, basket, pallavolo. Ci sono poi i gestori di piscine, palestre, centri sportivi che rischiano la chiusura.
Oltre al caro bollette oggi le famiglie hanno meno soldi da spendere anche per le attività sportive. Quindi minori iscrizioni. Calano i frequentatori mentre crescono le bollette: è un circolo vizioso dal quale sarà difficile uscire. Si stima che siano almeno 5.000 gli impianti che rischiano di chiudere poco dopo Natale.
E sono molto preoccupati i produttori di articoli sportivi (129 aziende, 300 brand, 9.300 addetti, un fatturato aggregato pari a 12,2 miliardi di euro). Senza contare il florido export che genera il 32% del Pil nazionale. Oggi ostacolato dalla crisi energetica. Se non producono perdono forti quote di mercato.
ALLARME STAVOLTA PARTITO DALL’ALTO
Per il calcio si è fatto sentire il presidente Gabriele Gravina. Una sassata. Il Centro tecnico di Coverciano ha ricevuto bollette insostenibili. Racconta :”A maggio è arrivata una bolletta elettrica di 26 mila euro, a giugno di 45 mila, a luglio di 79 mila. Cosa faccio? Chiudo e mando a casa le persone che ci lavorano?”. La Serie A si è mossa in autonomia e anticipo limitando a 4 ore il periodo di accensione degli impianti negli stadi così da contenere l’utilizzo di energia.
IL PRESIDENTE DEL CONI MALAGO’ INCALZA LA POLITICA
Approfittando della facile verbosità della campagna elettorale, Giovanni Malagò è riuscito ad ottenere nel “Decreto aiuti bis” – è già legge con il via libera del Senato, 178 voti a favore, nessun contrario – un finanziamento di 50 milioni compreso nel pacchetto di 17 miliardi. Di questi 50 milioni a fondo perduto, la metà sono destinati alle associazioni sportive dilettantistiche che gestiscono gli impianti; occorre salvare 15 mila campi e le loro strutture. È vero, è solo un pannicello caldo, ma è un primo passo importante. Malago’ pensa già al prossimo governo.
IL GRANDE VALORE DELLO SPORT
Valori in termini di salute (il Paese che non fa sport è destinato a pagare costi sanitari alti) e valori economici. C’è un recente studio dell’Istituto del Credito sportivo che stima in 4,4 miliardi di euro il valore della produzione delle attività sportive dirette e in 24,4 miliardi quello tenendo in conto anche le attività connesse. Un peso sul Pil dell’1,37% con oltre 414 mila occupati. Indotto a parte. Lo sport è un comparto che conviene a tutti che resti in piedi.