Speranza Tacconi, il figlio: “Muove gli occhi e un po’ gli arti”. I medici: “Stazionario, percorso lungo”

L’ex portiere della Juventus è ricoverato da sabato ad Alessandria per un’emorragia cerebrale ed è in coma farmacologico. Il bollettino dell’ospedale conferma i gesti: “Fattore tempo cruciale”

Stefano Tacconi non è uno che molla facilmente. Non lo ha mai fatto e ora arrivano i primi timidi, incoraggianti, segnali. “In questo momento è stabile, ma in coma farmacologico. Ha fatto una TAC lunedì pomeriggio e non ci sono particolari problemi. L’emorragia di sabato è stata fermata, ora dobbiamo attendere la ripresa. Ci sono i primi segnali che sono incoraggianti, papà muove un po’ gli occhi e gli arti, ma serve tempo”. A rivelarlo è il figlio Andrea, ospite della trasmissione di RaiSport Calcio Totale.

Il post

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“Giorno dopo giorno ci sono piccoli miglioramenti – scrive in una story su Instagram il figlio – , anche se i medici hanno detto che questi sono i giorni più delicati. Continuiamo ad essere uniti, per lui”

L’ospedale: “Percorso lungo”

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Diffuso anche un nuovo bollettino dell’ospedale, con le parole di Andrea Barbanera, direttore della Struttura di Neurochirurgia e di Fabrizio Racca, direttore della Terapia Intensiva: “La situazione è ancora stazionaria. Tacconi è farmacologicamente sedato, ma ha dato qualche segno di gesto finalistico. Il percorso sarà ancora lungo e i prossimi giorni saranno determinanti per capire l’andamento della situazione”. E ancora: “Sicuramente il fattore tempo è stato fondamentale: aver riconosciuto il problema e aver centralizzato le cure, trasferendo il paziente in un ospedale hub, ha fatto la differenza per un intervento precoce al fine di evitare una seconda emorragia che sarebbe potuta essere fatale. Ora dobbiamo dare tempo a Tacconi di combattere, grazie alle cure che sta ricevendo in Terapia Intensiva, e affrontare con forza i prossimi giorni”.

Malore improvviso

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L’ex portiere della Juventus è ricoverato da sabato all’ospedale di Alessandria in seguito a un’emorragia cerebrale da rottura di aneurisma. Tacconi aveva cenato la sera prima proprio col figlio Andrea, poi il sabato ha cominciato ad accusare un fortissimo mal di testa. Da lì la corsa in ospedale ad Asti e in seguito il trasferimento nel reparto di neurochirurgia di Alessandria. Il direttore della struttura, il dottor Andrea Barbanera, aveva detto che le condizioni di Tacconi “erano subito apparse importanti e serie” e che nella notte “era stato svolto un trattamento per evitare una seconda emorragia”. Ora i primi segnali di ripresa. Ma la battaglia è ancora lunga.

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