Spazzolini gialli e un ex pilota di caccia come mental coach: le stranezze del Bodoe

A 16 anni dall’ultima apparizione europea, i gialloneri norvegesi sono imbattuti in campionato. Grazie anche a un figlio d’arte

Dalla Obos Ligaen, la Serie B norvegese, all’Europa League. C’è il Milan sulla strada del Bodoe/Glimt, che vola in campionato: imbattuto, con 62 reti segnate e un classe ’99 dal futuro assicurato. E c’è di più: figli d’arte, spazzolini gialli da denti e un ex pilota di caccia che fa da motivatore.

Che numeri, il Bodoe!

—  

Due volte vincitore della Coppa di Norvegia (1975 e 1993), nel 2018 il Bodoe si salvò per un pelo. Oggi, dopo 17 giornate, ha ottenuto 15 vittorie e due pari ed è a +13 sul Molde campione in carica. Il Bodoe ha già scritto la storia: mai nessuno dagli anni Sessanta aveva vinto 10 gare di fila o segnato 30 reti nelle prime 7 partite. Gran parte del merito va a Zinckernagel, Junker e Jens Petter Hauge, i tre attaccanti autori di 35 reti finora. Hauge è un ’99 nato a Bodoe: ha realizzato 15 reti e 9 assist, sfruttando i consigli dell’ex compagno di nazionale U21, Erling Haaland. Senza Juncker, infortunato, contro lo Zalgiris ha giocato il 19enne Boniface che ha segnato il gol decisivo.

4-3-3 e coraggio

—  

Il 4-3-3 era già adottato negli anni Sessanta: pressione collettiva e contropiede. L’attuale allenatore, Kjetil Knutsen, ha mantenuto questo modulo ottenendo un secondo posto nel campionato 2019 e le lodi del c.t. della nazionale Lagerbäck. Secondo un sondaggio di Avisa Nordland, il 60% degli intervistati ritiene che il successo calcistico del Bodoe migliori la percezione dell’intera Norvegia settentrionale. A 16 anni dall’ultima apparizione europea, l’intera città (capitale europea della cultura 2024, la prima di sempre sopra il circolo polare artico) può festeggiare. Come nel 1994, quando batté memorabilmente la Samp di Sven-Göran Eriksson, a Oslo, in una partita nota come “miracolo di Ullevaal”: finì 3-2.

L’ex pilota di caccia

—  

Il segreto del Bodoe si chiama Bjørn Mannsverk ed è un ex pilota di caccia. Lavora come mental coach coi giocatori, a cui trasferisce quel che ha imparato tra addestramenti militari e un’operazione Nato in Libia. Ha confidato di non sapere nulla di calcio e come prima cosa ha motivato Ulrik Saltnes, centrocampista che nel 2017 stava per abbandonare il calcio e oggi è titolare al fianco di Patrick Berg. Berg è figlio d’arte: il nonno Harald, lo zio Runar e il padre Ørjan sono tutti calciatori. Ørjan oggi lavora nelle giovanili del Bodoe e detta i due modelli: il leggendario Rosenborg di Nils Arne Eggen (allenatore più vincente di sempre in Norvegia, che tra 1988 e 2002 vinse 12 campionati) e il Liverpool di Klopp.

Spazzolini gialli da denti

—  

Tra i tifosi del Bodoe/Glimt c’è Den Gule Horde, “l’orda gialla”, nata il 31 dicembre 1974. Qualche mese dopo, in una partita di seconda divisione, Arnulf Bendixen portò uno spazzolino da denti allo stadio con cui dirigeva i cori, emulando la bacchetta di un direttore d’orchestra. Quello spazzolino era giallo come il suo Bodoe ed è diventato una moda: i negozi ne vendono tantissimi e, prima di ogni partita in casa, all’Aspmyra Stadion, l’Orda Gialla ne consegna uno al capitano avversario. In una trasferta a Bergen, nel 1976, un tifoso locale spezzò in due lo spazzolino da denti di Bendixen, la cui testina è oggi conservata come reliquia al Museo del Nordland di Bodoe.

Precedente Cittadella, Tsadjout è granata: l'attaccante arriva dal Milan Successivo Lady Hakimi incanta sui social ma non dimentica la cultura: "Non c'è futuro senza"

Lascia un commento