Spalletti: “Turnover? No, scelgo per vincere. A Mou non rispondo, abbiamo storie diverse”

Il tecnico del Napoli alla vigilia dello scontro coi Rangers: “Farò 3-4 cambi, alziamo sempre l’asticella”. Parla anche Simeone: “Mi segno su un libretto le caratteristiche di chi mi marcherà…”

dal nostro inviato Maurizio Nicita @manici50

25 ottobre – Castel Volturno (Ce)

Niente concessioni allo specchio, a rimirarsi sulle undici vittorie di fila, Luciano Spalletti è già catapultato in Champions: “Ho guardato bene le ultime partite giocate dai Rangers, e ho visto cose fatte bene. Con il Liverpool alla fine del primo tempo stavano 1-1 e avevano avuto anche altre occasioni nette. Per cui pensare che avremo una squadra davanti facilmente abbordabile non ci appartiene. Noi daremo il massimo, se no significherebbe non avere il Dna del vincente”. Ecco la mentalità giusta: “In ogni partita dobbiamo mettere tutto quello che abbiamo. La difficoltà è ripetersi, perché bisogna andare forte. Vincere coi Rangers ci permetterebbe di andare a giocare a Liverpool con 15 punti e ci consentirebbe di avere la differenza reti a nostro vantaggio. Non sarebbe poco”.

I CAMBI

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Anguissa sarà convocato, per il resto la definizione turnover non piace all’allenatore toscano: “Io scelgo i miei giocatori per vincere le partite. Ho delle alternative e cerco di sfruttarle al meglio. Ancora alcuni da domenica devono recuperare. Ci saranno tre-quattro giocatori freschi rispetto alla Roma”.

SUL CAMMINO FATTO

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“Possiamo dire che siamo a un buon livello. Perché non abbiamo mai usato il dosatore in campo ma dato sempre tutto. Non siamo stati messi in seria difficoltà dalle partite e dagli avversari. Ma non ci dobbiamo soffermare su quello che siamo riusciti a fare, vogliamo piuttosto trovare nuove soluzioni su come vogliamo diventare. Per questo cerchiamo sempre di migliorarci. Così i giocatori sono stimolati a creare colpi nuovi, da campioni, come quello di Osimhen all’Olimpico. Capita perché cerchiamo sempre di alzare l’asticella”.

RAZZISMO E VIOLENZA

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Senza parlare di quanto accaduto domenica all’Olimpico, Spalletti guarda al movimento e per combattere la violenza propone: “Bisogna togliere sempre più barriere. Proverei a far arrivare allo stadio le persone senza recinti. Poi cercherei di mettere in evidenza le tante persone che vengono per divertirsi e amano questo spettacolo e portano i bambini a vedere i propri bambini. Insomma premiare la socialità e al tempo stesso isolare gli imbecilli. La modernizzazione degli stadi è un passo importante per creare ordine, posti di lavoro, prospettive”.

NIENTE POLEMICHE

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Mourinho ha affermato che il Napoli non ha meritato di vincere domenica, Spalletti evita frizioni: “Noi abbiamo un modo di far calcio e quanto dicono gli altri non ci interessa. Importante per noi è essere primi per i nostri tifosi. Abbiamo il dovere di rappresentarli al meglio. Siamo contenti noi e poi non voglio rispondere a uno come Mourinho. Abbiamo storie diverse. E quando parla lui io devo riflettere bene sulle cose che dice”.

l’APPELLO AI TIFOSI

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Ancora ci sono biglietti disponibili e Spalletti chiama i tifosi: “L’urlo ‘the Champions’ è un marchio tutto nostro. Rappresenta l’eruzione d’amore dei napoletani per il calcio”.

PARLA IL CHOLITO

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Giovanni Simeone sa cogliere l’occasione quando si crea con il Napoli e questo lo ha portato ad essere messo nella lista dei 40 su cui il c.t. Scaloni deciderà i convocati per il Mondiale: “Per me è motivo di grande soddisfazione essere in questo gruppo. Ora farò di tutto per convincerlo a inserirmi nella squadra. Ma devo essere concentrato su quanto faccio a Napoli”.

PROSPETTIVA

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Agli incastri degli ottavi di Champions potrebbe anche presentarsi uno scontro padre-figlio: “Sarebbe molto bello giocare Napoli-Atletico Madrid. Loro devono fare bene per qualificarsi e noi dobbiamo pensare a battere i Rangers. Devo prepararmi per questo per i minuti che avrò in campo”.

IL LIBRETTO

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Poi il centravanti racconta una sua abitudine: “Segno su un mio libretto ogni particolare che può essere importante su ogni partita. Caratteristica dell’avversario, come si muove, come marca. Mi serve per concentrarmi e anche perché un domani spero di fare l’allenatore e voglio prepararmi”.

NAPOLI NEL CUORE

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Spiega il suo rapporto con la città: “Favoloso. Ho capito prima ancora di arrivare la grande passione di Napoli per il calcio e gli argentini in particolare. E questa passione la condivido ora. Poi io sono uomo di mare e quando al mattino apro la finestra sto bene vedendo il sole e questo splendido mare. Quando ho tempo mi godo il panorama sorseggiando un mate e questo mi fa stare bene”.

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