Spalletti: “Siamo a un bivio, essere dimenticati o ricordati come eroi. Osimhen? Sta bene”

L’allenatore dei partenopei verso il big match dell’Olimpico: “Con il Barcellona non siamo stati all’altezza di noi stessi”

Dal nostro inviato Maurizio Nicita @manici50

26 febbraio – Castel Volturno (Caserta)

Luciano Spalletti non gira molto attorno al discorso: “Siamo a un bivio, dobbiamo decidere se essere dimenticati velocemente o rimanere nella testa dei tifosi del Napoli ed essere ricordati come eroi”. La partita con la Lazio dopo le prestazioni imbarazzanti contro Cagliari e Barcellona arriva in un momento delicato, con la squadra che ha intatte le sue chance scudetto ma viene da tre pareggi e una sconfitta, considerando anche gli impegni internazionali.

Autocritica

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Spalletti non si nasconde: “Non è la delusione di non essere stati all’altezza del Barcellona, ma non lo siamo stati di noi stessi. Ed è questo che mi dà fastidio. Questo nostro gioco non può prescindere dal metterci tanta qualità. Se non lo facciamo rischiamo brutte figure. Nel futuro ci vedo una bella bagarre: per uomini forti, per anime forti. Ci sono molte squadre che possono rientrare nella lotta Champions e anche per lo scudetto. Sono convinto che i nostri giocatori sapranno dare tutto. Di momenti difficili ne abbiamo superati diversi e sappiamo che la soluzione è sempre dentro noi stessi. Tutto dipende da noi. Abbiamo perso delle energie, bisogna ammetterlo. Ma nella squadra ho tante fonti misteriose a cui poter attingere. Si va con fiducia, sapendo che è una occasione da sfruttare”.

Il punto debole

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Il tecnico si prende tutte le responsabilità sul momento: “Staccata la spina? No. Sono io il generatore di corrente e non ho staccato. Il fatto è che se scendiamo sotto una certa soglia di qualità del palleggio ci si ritorce contro. Se volete, gli errori col Barcellona li ho fatti io. Ho scelto io di affrontarli a viso aperto in un certo modo. Potrà essere sbagliato, ma se avessimo fatto come il secondo tempo a Barcellona, avremmo perso. Poi succede l’imponderabile su un calcio d’angolo…”.

La Lazio

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“Contro Sarri sarà una sfida un po’ diversa per quelli che c’erano, perché torna il ricordo di come giocava bene quel Napoli. Rilassamento nostro per l’obiettivo centrato? Non è centrato un bel niente. Se non riesci a lottare per quella roba lì (non pronuncia la parola scudetto, ndr), poi è difficile. Appagamento non ci può essere. È una roba bruttissima. Se se ne accorge De Laurentiis entra nello spogliatoio e ribalta tutto”. Poi sulla scelta degli uomini: “Osimhen sta meglio, molto bene per giocare 90’. Lobotka lo portiamo anche se ancora non è al top e non credo che partirà dall’inizio”.

La ricetta

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“Non smettere mai di lottare, anche se ho un momento in cui non sto benissimo in campo. Però rimango concentrato per portare la partita su un certo binario. Dobbiamo restare agganciati all’idea di dare una gioia unica ai nostri tifosi, rimanere nella loro memoria per la storia”.

Pace

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Infine alcune parole sul conflitto in Ucraina: “Non conosco le cause che abbiano portato a una situazione così drammatica. Ma nessun motivo può giustificare il rischio per tanta gente di finire sotto le bombe o che deve scappare dalla propria terra. Penso ai bambini che devono lasciare le loro camerette. Tutto questo non ha senso”.

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