Spalletti raddoppia il valore del Napoli

NAPOLI – Cento (percento) di questi giorni. O giù di lì: l’attimo fuggente non esiste da queste parti, e se proprio bisogna andare di citazioni sembra più corretto un intramontabile: panta rei. Tutto scorre, compreso il valore della rosa del Napoli. E cresce a dismisura, partita dopo partita: bravissimi i giocatori, straordinario Spalletti. Uno che dopo una stagione del genere potrebbe teoricamente sbarcare a Wall Street con la tuta d’allenatore e la cravatta: il signor Luciano ha storicamente migliorato tutti i suoi allievi, ma questa volta s’è davvero superato. Tremendamente: i parametri iniziali – orientativi considerando che a fare il prezzo è sempre il club e dunque De Laurentiis – sono letteralmente schizzati in orbita. Complessivamente raddoppiati o giù di lì: il patrimonio umano, cioè il parco giocatori è partito da una valutazione estiva di 408 milioni di euro (circa) e oggi vale praticamente il doppio. Un po’ come Osimhen. Kvara, acquistato in estate per 11,5 milioni, vale invece dieci o undici volte di più: non è facile definire il suo prezzo, per niente, e tra l’altro non è in vendita esattamente come Osi, però non sarebbe strano dire che ormai, insieme, i due figli di D1OS valgono quasi 300 milioni. E mancano ancora 14 partite di campionato e chissà quante di Champions. E tutto scorre. Verso l’alto.

Da Osimhen a Kvaratskhelia: il Napoli è ai Quartieri Spagnoli

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Acqua e champagne

E allora, SpaccaNapoli. Il Napoli spacca il mercato: cartellini ritoccati, moltiplicati in maniera direttamente proporzionale al rendimento di un gruppo che Spalletti ha plasmato nell’anima, nel carattere e nei principi tecnico-tattici. Uno show, un capolavoro calcistico che ora è anche un capolavoro economico. Vale la pena ribadirlo: Kvaratskhelia in questa fase non ha prezzo, è così che rispondono i diretti interessati e gli operatori, ma in attesa dell’estate e delle offerte eventuali che arriveranno a De Laurentiis è possibile dire che il suo cartellino abbia ormai scalato la vetta dei 120 milioni. Da 11,5: +943%, acqua minerale che diventa champagne. Un acquisto destinato a segnare la storia del calciomercato e una scalata inarrestabile: DeLa non ci pensa, non ha alcuna intenzione di cedere la sua stella dell’Est, ma il mondo del calcio s’interroga. Giustamente. Identico discorso per Osimhen, il centravanti del momento, l’unico in grado di tenere il passo di Haaland: piazza affari del calcio parla di 150 milioni, oltre il doppio del suo valore d’acquisto. E ancora: Lobotka è arrivato per 21 milioni tra i dubbi e ora non vale meno di 70 tra lo stupore generale; Kim, titolare di una clausola rescissoria che parte da 48 milioni e arriva a 60, è costato 19 milioni; Elmas e Anguissa seguono a ruota.

Cripto-giocatori

I giocatori del Napoli come le criptovalute di tanti anni fa: valori improvvisamente impazziti. Ma qui è tutto reale, concreto e in ascesa. La mano di Spalletti ovunque, l’uomo delle grandi rivalutazioni e delle invenzioni geniali: Lobotka, l’ex invisibile, è sul podio dei registi d’Europa; Elmas non aveva una dimensione e oggi vale il suo soprannome macedone (il diamante); di Osi s’è detto di tutto e anche di più ed è finita che ha cominciato a segnare, e poi ancora, ed è diventato un leader. Un totem, un modello. L’elenco è lungo, lunghissimo: mai visto un Anguissa così e come lui anche Mario Rui e Zielinski (per applicazione e sacrificio). Raramente viste una ferocia sportiva e una partecipazione di tale portata: tutti, davvero tutti a giocare per vincere e a lottare senza risparmiare una sola goccia. Un’incredibile crescita globale: cifra tecnica e cifre. Gli zeri: numeri raddoppiati. Cento percento made in Napoli.

Spalletti raddoppia: il valore del Napoli da 400 a 800 milioni

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