Spalletti punta la Juve per far risorgere il Napoli

NAPOLI – Tra i tifosi del Napoli lo sconcerto ha ormai lasciato il posto all’amarezza, con una domanda che turba il Natale del mondo azzurro: che fine ha fatto la squadra che aveva comandato il campionato di Serie A? Dopo aver vinto le prime 8 partite del campionato ed essere stati in testa alla classifica fino alla giornata numero 15, come mai nel mese di dicembre il Napoli ha letteralmente staccato la spina? Cinque partite, un solo successo, quello anche inatteso in casa del Milan, il pareggio a Sassuolo che grida ancora vendetta per il doppio vantaggio sciupato e poi le tre incredibili sconfitte casalinghe di fila. Eppure la squadra di Spalletti è ancora al terzo posto, con appena un punto di vantaggio sull’Atalanta e ad un preoccupante + 5 sulla Juventus. La formazione di Allegri è in risalita, perchè ha registrato una difesa che ha subìto soltanto un gol nelle ultime 5 gare, quelle prese in esame per il Napoli che di reti ne ha, invece, incassate 7. Mercoledì sera, subito dopo lo 0-1 contro lo Spezia che aveva perso le ultime 6 trasferte e preso 18 gol al passivo, De Laurentiis è andato di corsa negli spogliatoi per rincuorare squadra ed allenatore. Questa è una mossa che il patron decide di fare tutte le volte in cui vede il Napoli in difficoltà. Perché ora lo è e sarebbe un errore se ci si aggrappasse ancora all’idea di essere in zona Champions: la sfida in casa della Juventus il 6 gennaio, senza i 4 africani, potrebbe portare Madame a -2 dalla squadra azzurra. E questa idea sta rimbalzando di continuo nella testa di Spalletti, chiamato a trovare soluzioni ed evitare che il periodo negativo si prolunghi anche ad inizio 2022.

La missione di Spalletti

Questi sette giorni di vacanze natalizie serviranno al coach di Certaldo per ritrovare le energie, soprattutto quelle mentali, così da rivedere certe sostituzioni che nelle ultime partite non sono sembrate convincenti. Contro lo Spezia il clou delle decisioni poco comprensibili, come quelle di richiamare dal campo prima Mertens (nell’intervallo) e poi Zielinski (al 25’ della ripresa), quando il Napoli era sotto di un gol e c’era la necessità di sbloccarsi nel punteggio. Ma non sarebbe stato preferibile riconfermare in toto la formazione che aveva vinto in casa del Milan? Anche perché si sarebbe evitato di esporre Mario Rui ad un cartellino giallo pesante e che gli impedirà di essere in campo contro la Juventus. Poi, perchè lasciare in panchina sia Elmas, il calciatore più in forma del momento, che Ounas, cioè l’esterno più rapido e che fa saltare le marcatura con un semplice guizzo? Anguissa era la brutta copia di se stesso e Lozano ha confermato con un gol letteralmente mangiato davanti alla porta, di essere ancora lontano dalla forma migliore. Il 30 dicembre, alla ripresa degli allenamenti post cenoni, Spalletti avrà il dovere di rimettere in sesto un Napoli diventato irriconoscibile.

Spalletti: "Noi anti-Inter? Non siamo anti di nessuno"

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Spalletti: “Noi anti-Inter? Non siamo anti di nessuno”

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