Spalletti l’aziendalista: “Io non vado a creare dei problemi dove vado a lavorare”. E su Insigne…

Il tecnico parla di tutto, anche della situazione del capitano. Elogio di Osimhen: “Ha qualità importanti”

Luciano Spalletti parla dopo i suoi primi giorni in azzurro e i tifosi cominciano a capire che piega prenderà la stagione. “Prima di tutto bisogna infondere fiducia nei calciatori. Bisogna portare e consegnare loro un messaggio chiaro. Serve stimolarli a riconoscersi in qualcosa. Serve poi per allenarsi con piacere”.

Elogio di Osimhen

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“Ci vogliono calciatori bravi a giocare nella trequarti avversarie. Perché con uno come Osimhen davanti gli avversari daranno più densità davanti alla propria area. E se c’è traffico la differenza la fanno i calciatori bravi e la qualità delle loro giocate. Contano più loro che gli allenatori. Victor sicuramente sarà un punto di forza, sul quale ci appoggeremo. È un calciatore completo sotto tutti i punti di vista. Oltre a saper far gol sa metterci altre cose dentro una partita. Soprattutto il battersi per i compagni, diventa una evidenza importantissima per il gruppo. Poi è chiaro che su alcune cose debba e su quello che lavoreremo. Ed è qui che si hanno le risposte importanti. Oggi gli abbiamo proposto un nuovo tipo di lavoro e lui non fa una piega e risponde bene. Meglio di così…”.

Messaggio ai tifosi

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“Applauso al pubblico? È venuto naturale. Dobbiamo essere riconoscenti a chi ci supporta. Soprattutto se vanno a spendere le sacre ferie per starti vicino e farti sentire il loro stimolo. Dobbiamo meritarci l’appoggio della gente”.

Bravo Mancini

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“La Nazionale non ha fatto sempre la stessa cosa, ma ogni scelta è stata di gruppo, di squadra. E anche quando siamo stati all’angolo del ring perché l’avversario in quel momento tirava colpi più forti, si è lasciato ‘sfogare’ per poi attaccarli sui loro punti deboli, studiati bene. Sono fondamentali i calciatori ma Mancini ci ha messo molto del suo e gli vanno fatti i complimenti”

ADL e Insigne

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“Aziendalista? Secondo me è corretto. Io non vado a creare dei problemi dove vado a lavorare. Devo confrontarmi sui temi da portare avanti insieme, trovando le soluzioni. Non devo andargli a creare dei debiti assurdi che vanno a rovinargli la situazione. Si cerca di realizzare il massimo cercando di non buttar via di tutto quello che possiamo utilizzare. Bisogna ottimizzare e non sperperare. Io vengo dalla campagna, dove si rispetta tutto e non si butta via niente. Poi dovremo fare una squadra forte per poter lottare per la Champions, ci sono sette squadre fortissime. Serve un gruppo di 23 calciatori forti. Perché alla fine è uno il punto che può fare la differenza. Per piacere ai calciatori deve essere un Napoli che crea sorprese agli avversari e che sia stimolante per noi. Il 4-2-3-1 credo riesca a dare equilibrio nelle due fasi, nel 4-3-3 cambia poco. Ma in fase di possesso bisogna fare qualcosa di diverso. Io con Insigne ho parlato una volta per telefono e una volta per messaggio. L’ho visto come me lo immaginavo da capitano. Voi volete trovare la magagna… Da un lato abbiamo il nostro capitano che ha fatto vedere all’Europeo come sia importante. Dall’altro il presidente, un imprenditore che deve far quadrare i conti. Facciamo tornare Lorenzo, il presidente ci parla e sarà tutto più chiaro. Senza anticipare molto”.

Centrocampista sempre connesso

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Il tecnico poi spiega come intende il gioco: “Il centrocampista deve essere sempre connesso, online. Demme ha queste qualità. Lobotka? Lo cercavo già con l’Inter, ha qualità interessanti. Gaetano è un talentino”.

Che uomo Koulibaly!

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Infine la battuta su Koulibaly: “Lui ha grande personalità, si fa sentire molto dai compagni. Per cui diventa perfetto, anche nello spogliatoio è molto rispettata come presenza anche quando sta zitto. Per questo mi piacerebbe restasse. Con Manolas ci consentirebbero di giocare maggiormente a campo aperto perché sono entrambi molto veloci

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