Spalletti: “Insigne prestigiatore come Totti, Baggio e Del Piero. Mertens? Per me resterà”

La stagione in casa del Napoli si conclude nel migliore dei modi: rotondo 3-0 al Genoa e terzo posto aritmetico. Restano i rimpianti, certo, per quello che poteva essere, ma oggi è prevalso un clima di festa per i saluti a Lorenzo Insigne, che ha anche segnato su calcio di rigore. Dopo il fischio finale, ai microfoni ha parlato Luciano Spalletti.

Spalletti: “Insigne sempre tra i primi ad arrivare agli allenamenti”

Luciano Spalletti non può che iniziare parlando proprio di Insigne: “Lui è tra i più professionali e professionisti, sempre tra i primi ad arrivare al campo, si è sempre allenato, anche quando è subentrato ha giocato bene,. A volte ti fanno arrabbiare ma poi quando non li hai li rimpiangi. Fa parte di quella cerchia di calciatori che dal nulla ti creano la soluzione, tra i prestigiatori del calcio. Come lui, come Del Piero, Baggio, Totti, tutti gli allenatori li vorrebbero per far vincere le partite”. Il tecnico sottolinea anche il bel clima che c’era al Maradona oggi: “C’era un’aria bella, un sentimento bello di rendere onore a questa festa di Insigne da parte dei compagni di sqyadra, anche se all’inizio loro sono stati bravissimi, non riuscivamo a uscire dalla metà campo. Poi siamo riusciti a far valere le qualità, i passaggi e a uscire dallo stretto, e la partita è cambiata”.

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Spalletti e il futuro: “Siamo forti, ma la squadra va completata”

Il discorso passa poi alla programmazione del mercato per fare in modo che, nella prossima stagione, si riesca a migliorare in ciò che è mancato quest’anno, ovvero arrivare a lottare fino alla fine per lo scudetto. Spalletti affronta il discorso con un pizzico di ironia e polemica verso i giornalisti quando, sorridendo, parla di “stagione fallimentare”: “De Laurentiis lo ha detto chiaramente, il budget va abbassato. Si può provare a vincere il campionato, ma le cose vanno fatte bene e bisogna capire subito che migliorare il campionato di quest’anno non sarà facile, perché avremo anche fallito, ma fare meglio significa vincere. In realtà siamo arrivati davanti a Juve e Atalanta, che tutti dicevano che avrebbero fatto più punti di noi. Conosco bene i miei calciatori, questa è una squadra forte che manca solo di qualche caratteristica, per quello che è il calcio attuale. La cosa importante sarà dichiarare bene gli obiettivi, nelle ultime conferenze ho fatto un pochino il bischero perchè si voleva sotterrare quello che la squadra ha fatto nel corso di questa stagione. È chiaro che ci manca qualcosa, se si è ripetuto lo stesso problema in diverse gare vuol dire che in alcune situazioni ci è mancata un po’ di forza”.

“Per fare bene serve che gli esperti supportino i giovani”

Altro tema chiave è quello del futuro di Dries Mertens, un altro dei giocatori in scadenza, come David Ospina, sul qulae andrà fatta chiarezza al più presto. Spalletti non si sottrae al tema, dopo aver parlato anche del proprio futuro e delle proprie responsabilità: “Devo provare a sbagliare di meno anche io. Quando fai dei cambi se il calciatore che entra fa bene sei stato tu a vincere la gara, quando non succede è colpa tua. Ci vogliono giovani e giocatori d’esperienza ed è chiaro che i giovani vadano supportati da gente di esperienza come Koulibaly o Mertens, che per me resterà“.

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