Spalletti, il ct full time. Con l’aiuto dei droni

ROMA – Li ha abbracciati sul campo della Bay Arena, li ha ringraziati all’interno dello spogliatoio, appena si era conclusa la partita con l’Ucraina e la Nazionale stava festeggiando l’ingresso all’Europeo. Spalletti ha chiuso la porta, i dirigenti federali erano appena usciti, e ha parlato agli azzurri, dando appuntamento ai prossimi mesi. «Ora viene il bello» ha spiegato, alludendo alla possibilità di crescere, lavorare e migliorare, plasmando la Nazionale dei suoi sogni. Sinora, per affrontare l’emergenza, era mancato il tempo. Lucio non mollerà un istante gli azzurri. Club Italia in senso compiuto, come ha raccontato durante la notte tedesca. «Andrò a vedere gli allenamenti, proseguirò nelle visite alle società, continuerò a parlare con i giocatori, a vedere come stanno, li porterò a cena, li seguirò allo stadio». Un ct a tempo pieno, esattamente come ha interpretato dal primo giorno l’incarico affidato dal presidente Gravina. L’incontro risale al 18 agosto, quando Lucio disse sì alla Figc nella tenuta di Montaione. Nelle ore successive era a colloquio con Gigi Buffon, capodelegazione azzurro, in Versilia. E poi avrebbe incontrato Marcello Lippi, ct campione del mondo e suo predecessore, per cominciare a studiare, capire e decifrare il mondo di Coverciano e della Nazionale. Non aveva tempo da perdere, non ha perso un minuto. Viaggi, partite, frequenti riunioni al Centro Tecnico, contatti quasi quotidiani con Gravina, un paio di telefonate al giorno con Emiliano Cozzi, il segretario azzurro. 

Spalletti e il drone 

Non era semplice entrare in corsa. Spalletti si è calato nel ruolo con elettricità, iniziativa, coraggio e tranquillità, come ha raccontato il presidente federale. «Ha trasmesso fiducia e serenità alla squadra» la testimonianza di Gravina, che gli ha garantito il massimo sostegno. Lucio in tre mesi ha risollevato la Nazionale, l’ha condotta al traguardo della qualificazione: era fondamentale evitare i play off, centrando un risultato che avrebbe tutelato via Allegri e il calcio italiano. È riuscito, da allenatore, a incidere in fretta e in modo inusuale per un ct. Gli sono bastati pochissimi allenamenti per trasmettere i suoi principi di calcio: baricentro alto, pressione avanzata, riconquista del pallone. Il calcio può essere tecnico e fisico sul campo, relazionale attraverso i rapporti, motivazionale (come ricorda il rituale in palestra a Coverciano prima di ogni allenamento “Chi siamo noi? L’Italia” urlato dai giocatori) e anche tecnologico, attraverso immagini e studio degli allenamenti, come avviene nell’attività dei club. Dopo l’App per caricare le clip dedicate e il sistema televisivo a circuito chiuso, Gravina gli consegnerà un drone per poter riprendere a Coverciano le esercitazioni tattiche, verificare la linea difensiva e le distanze dall’alto.

Italia, tra la sede del ritiro e le amichevoli 

La didattica sul campo e la logistica da studiare entro Natale. Dopo il sorteggio del 2 dicembre ad Amburgo, la Figc sceglierà la sede del ritiro che ospiterà gli azzurri in Germania a giugno. Allenando, potrà incidere ancora di più. Sono già state visitate quattro o cinque strutture. Dipenderà dalla collocazione geografica del girone, si tratterà di un Europeo “sostenibile”, come lo hanno definito Uefa e tedeschi, perché città e stadi permetteranno distanze limitate. Il campionato di Serie A si conclude il 26 maggio. Lucio forse opterà per una settimana di vacanza-lavoro con le famiglie prima del raduno a Coverciano. Due test a inizio giugno precederanno il torneo, ma Gravina e i suoi collaboratori dovranno organizzare due amichevoli nella finestra Fifa di marzo (le date dovrebbero essere 21 e 26, come gli spareggi per l’Europeo). Spalletti ha chiesto nazionali top, non sparring partner, per mettere alla prova e far sentire “il morso del lupo” ad alcuni giocatori con scarsa esperienza internazionale. Anche in questo caso, bisognerà come minimo attendere l’esito del sorteggio di Amburgo. 

Spalletti: "Rigore per l'Ucraina? Cristante non va a pestare il piede"

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Spalletti: “Rigore per l’Ucraina? Cristante non va a pestare il piede”

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