Spagna, Morata: “Io al Napoli? No, per orgoglio e lealtà verso la gente che mi ha voluto bene”

Un tuffo nel recente passato. Chissà quante emozioni proverà Alvaro Morata nel rivedere lo stadio che per tre stagioni lo ha “svezzato”, gli ha fatto vivere emozioni intense, lo ha fatto arrivare in Nazionale. Domani allo Juventus Stadium ci sarà Italia-Spagna sarà l’occasione giusta per vedere a che livello è arrivato la crescita del “canterano” del Real Madrid, ormai diventato uomo e campione:

“Non vedo l’ora di arrivare” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Abitavo vicino alla sede, in centro, zona Crocetta, stavo benissimo. I miei amici verranno a trovarmi in albergo. Non importa, i miei amici verranno lì. Mi hanno chiesto tanti biglietti, diciamo che potevo riempire una tribuna. Provo una grandissima emozione. Ho una gran voglia di giocare a Torino e se mi lasceranno un minuto libero lo passerò in città. Sono stato felice, ho vinto e sono stato vicinissimo ad altre vittorie ancora più grandi e a fare la storia. È la mia seconda casa, lì ho trovato l’amore e l’Italia è sempre nei miei pensieri: in casa con la mia ragazza parliamo italiano e appena posso vado a Torino o a Mestre e Venezia, lei è di lì. Faccio le vacanze da voi, ormai sono quasi italiano… Io di nuovo alla Juventus? È la prima volta che sento una cosa del genere. Impensabile. Sono al Madrid… Detto questo, è chiaro che spero che la Juve vinca sempre, che sono molto juventino e lo sarò sempre. Però non credo sia possibile tornare”.

Allo Stadium forse tornerà con la maglia del Real o, come stasera, con quella della Spagna:  “Italia? Partita veramente complessa. Chi vince giovedì si guadagnerà il vantaggio di dipendere da se stesso: se non commetterà errori arriverà in Russia vincendo il gruppo. Le due squadre proveranno a vincere, ma credo che ci siano grandi possibilità di vedere un pareggio perché sarà una gara molto tattica: voi lo siete sempre stati e noi stiamo lavorando tanto in quest’ambito. Mi immagino una partita con pochissime occasioni. Dobbiamo portarci al vostro livello tattico. L’Italia di Conte all’Europeo era una macchina perfetta tatticamente: i laterali giocavano con gli attaccanti senza nemmeno doverli guardare perché le due punte facevano sempre quel movimento tipico degli attaccanti di Conte, e chi veniva da dietro andava a memoria. All’Europeo tatticamente eravate superiori a noi e queste sono cose che ti permettono di vincere una partita”.

Morata sarà titolare? “Non ne ho idea. Mi piacerebbe da morire, per me è una partita speciale. Però non decido io. Non c’è Chiellini? Le mie caviglie ringraziano, anche se ho una gran voglia di rivedere lui, Bonucci, BarzagliBuffon. Siamo sempre in contatto, ci mandia­mo video, foto, messaggi, voglio loro un gran bene perché io sono arrivato lì che praticamente ero un canterano del Madrid e mi hanno trattato in maniera incredibile. Sarò sempre grato. Chiello, Leo, Andrea mi hanno aiutato tanto… Soprattutto dandomi un sacco di calci in allenamento. Ci sono Ogbonna o Astori, comunque un centrale mancino. Tatticamente non cambia granché, e sono ottimi giocatori. Angelo lo conosco bene, eravamo insieme alla Juve e siamo rimasti in contatto: gran persona e ottimo calciatore. Astori è bravo e forte fisicamente. Sarà difficile comunque. L’Italia nel difendersi è la miglior nazionale del mondo”.

Morata e Callejon sono arrivati in Nazionale anche grazie all’Italia: “Un giorno Tevez mi disse che per un attaccante andare a giocare in Italia è come andare all’università e laurearsi. Da voi ho imparato a muovermi in maniera più complessa, mi sento più forte fisicamente, mi ha fatto benissimo. Callejon? Si merita questa chiamata, è cresciuto tanto e da anni gioca a un grande livello. Sono molto contento che sia qui anche se è del Napoli come  Reina. È un duello continuo qui tra Juve e Napoli…”. Juventus ancora favorita per lo scudetto? “Senza dubbio. Ha preso il migliore del Napoli e il migliore della Roma aumentando il divario con le concorrenti. Sarà di nuovo campione. In Champions sarà un gran rivale, ma in Champions ci vogliono anche altre cose. Sbagli una partita e addio, come a noi a Monaco l’anno scorso. Che rabbia. Era il nostro anno, me lo sentivo. Abbiamo giocato alla grande contro una squadra candidata alla vittoria finale. È andata male, peccato. Però quest’anno vedo la Juve almeno in semifinale. Higuain-Dybala? Mi aspettavo che combinassero bene. Due grandi giocatori, in Italia non c’è un’altra coppia così”.

Per trovare un sostituto di Alvaro la Juventus ha speso 90 milioni: “Alla fine dell’Europeo Paratici mi disse che la Juve mi voleva e che avrebbe fatto un’offerta importante per me e che se fosse andata male avrebbe cercato un giocatore altrettanto costoso o più caro. È andata così. Napoli? Mio padre e il mio agente Juanma Lopez mi dissero che erano stati contattati dal Napoli e che si erano riuniti. ‘Scordatevi la cosa’, gli risposi subito. Dissi loro che per come ero stato trattato dalla Juventus, per quanto ero stato felice lì, non sarei mai andato al Napoli. Higuain ha accettato il passaggio? Ognuno ha le sue idee e il suo modo di essere. Io non l’avrei mai fatto perché alla fine per me contano più l’orgoglio e la lealtà alla gente che mi ha voluto e trattato bene”.

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