Spagna, Luis Enrique apre al ritorno di tre giocatori di Serie A

Spagna a raccolta prima dell'Italia: allenamento al Meazza

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Spagna a raccolta prima dell’Italia: allenamento al Meazza

Spesso giochiamo senza un vero 9. Non crede che peserà l’assenza di un centravanti?

“No, ci sono sempre 6-7 attaccanti in lista. Questi calciatori possono giocare sia al centro che sulle fasce, sono un allenatore molto offensivo e questo rimane sempre il nostro obiettivo”.

C’era più resistenza rispetto alle sue scelte?

“No, sinceramente. Non vi guardo, non vi ascolto e non mi interessa molto ciò che viene detto sulla Nazionale. La lista è la solita, sono i 23 giocatori più pronti per affrontare questa Nations League, il tempo mi dirà se ho ragione”.

Quando dice che non legge niente lo fa per tutelarsi?

“No, non leggo nulla perché credo di conoscere il calcio molto meglio di voi e ho più informazioni rispetto a voi. So come voglio far giocare la squadra, non leggo i giornali da tanti anni perché ciò che scrivete non mi interessa”.

Sergi Roberto è l’ultimo convocato. Cosa le piace di lui?

“Lo conosco a memoria, l’ho fatto esordire. Conosco le sue qualità, può fare sia l’interno di centrocampo che il terzino destro, può anche giocare da regista e per me in quanto allenatore è un calciatore molto interessante. È sempre stato molto disponibile, ha un ottimo carattere”.

A Euro 2020 ha detto che non c’erano nazionali più forti della Spagna. Ora crede l’Italia sia più forte?

“Non lo so, ma come al solito sarò ambizioso e cercherò di vincere la gara fin dall’inizio. Col mio staff abbiamo riflettuto, è vero che ci sono molte defezioni ma ci sono tanti giocatori convocabili per la nazionale spagnola ed è qualcosa di molto positivo per noi e spero di poter tradurre questa ambizione in prestazioni importanti”.

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Chi può aiutarla di più in attacco?

“Non si tratta del singolo, agiamo da squadra in attacco e in difesa. Cercheremo di adattarci ai nostri avversari, proveremo a costruire più occasioni da gol, di mantenere il pallino del gioco e di segnare. È una gara molto stimolante, c’è una bella posta in palio”.

Ci sono rischi in queste partite?

“No, è un premio. Facciamo parte delle quattro squadre migliori ed è qualcosa di stimolante per noi. Vogliamo migliorarci, è un premio per le nostre prestazioni. Bisognerà essere ambiziosi, cerchiamo di migliorarci e vogliamo goderci questo momento”.

Gavi è la grande sorpresa tra i convocati. Farà parte dell’11 titolare?

“Non lo so, l’ho visto allenarsi solo ieri. Questa sera ci sarà l’allenamento della vigilia, non si lavorerà molto sulla parte fisica e non vogliamo svelare troppi dettagli agli avversari ma fin qui mi ha confermato ciò che già conoscevo di lui. Ci vuole pazienza, non bisogna avere fretta, dobbiamo aspettarci che giocherà 50 o 100 partite con la nostra selezione”.

Come sta Eric Garcia?

“Lo vedo bene, lo vedo in forma. Non c’è nessun giocatore di alto livello che non è mai stato criticato durante la sua carriera. Fa parte del gioco”.

Torni in Italia…

“Per me è un piacere immenso, amo l’Italia dopo aver passato un anno a Roma, mi piace molto il clima, il cibo, la lingua italiana. Ma anche la nazionale italiana. Ci assomigliamo, tutte e due le squadre cercano di fare un gioco propositivo. Hanno vinto meritatamente contro l’Inghilterra, cercheranno di rimanere imbattuti”.

Cosa si aspetta domani sera?

“Non so cosa succederà, noi cercheremo di fare la nostra partita e avere di più il pallone rispetto a loro, dobbiamo essere più cattivi. Domani quando inizierà la partita sarà il momento giusto per capire cosa fare”.

Cosa teme dell’Italia?

“Temere è una parola molto brutta, gli allenatori e i giocatori non temono nulla. Dobbiamo pensare a come affrontare l’Italia quando avrà il pallone, sanno giocare da dietro, sanno fare bene tante cose, cercheremo di fare la nostra partita, non aspetteremo di subire gol, cercheremo di giocare alla nostra maniera, poi vedremo”.

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Si aspettava questo cambio dell’Italia?

“Vedendo la squadra sì, me l’aspettavo, hanno fatto una striscia senza perdere di 37 partite, significa che fai tante cose bene, poi il calcio dipende da tanti fattori, il loro è il miglior stile di gioco per come vedo io. Adesso l’Italia è una delle squadre più forti d’Europa e del mondo”.

Fabian Ruiz, Brahim Diaz e Luis Alberto, cosa devono fare di più per essere convocati?

“Farei di tutto per parlare di chi non è in nazionale, ma non è giusto. Tutti e tre stanno facendo benissimo, Fabian è venuto in Nazionale tante volte. Ma non è giusto dire pubblicamente ciò che non mi piace dei singoli giocatori, il mio compito è trovare i giocatori più adatti al mio stile di gioco e tutti e tre possono tornare in Nazionale. Tutti e tre potranno tornare ma poi io devo scegliere”.

Perché giocherete senza centravanti?

“Ma chi dice che giocheremo senza centravanti? Magari ne giochiamo con due. Moreno e Morata sono infortunati, ma chi lo sa come giocheremo domani, vedremo”.

Cosa pensa dell’atteggiamento dell’Italia?

“Credo che Mancini sia stato molto intelligente, lui ha scelto i giocatori più adatti a questo stile di gioco ma lui ha vinto tanto ovunque e questo dimostra quanto sia forte in quanto allenatore. Magari il Barça di Guardiola ha vinto quindi si cerca di copiarlo, ma per quanto mi riguarda cerco di mettere in pratica le mie idee”.

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