Soulé, la risposta
Le parole riempiono l’aria della stanza e quasi la saturano. Quella prospettiva, per chi l’ha pensata così e così l’ha detta, dovrebbe essere l’arma vincente se davanti a te hai un ragazzo di 21 anni ambizioso. In fondo la Premier è la Premier – nessuno può sentirsi sminuito rispetto a qualsiasi altro campionato giocando in Inghilterra – e la Next Gen significherebbe fermare il proprio percorso di crescita dopo un anno da titolare in Serie A con il Frosinone: poco da fare, un passo indietro. È a quel punto che il giovane Mati raccoglie le idee, pesca lucidità dalle stesse tasche in cui trova la giocata magica e il pensiero diventa più o meno questo… “Mi volevano vendere già a gennaio, hanno intenzione di monetizzare tanto e bene, ma come mi tengono in Next Gen?”. E allora Soulé tira fuori quella garra argentina che i suoi occhi buoni non dovrebbero contenere di default. Bisogna però vedere quale sguardo intercetti del ragazzo di Mar del Plata. Quello che anticipa una punizione per provare a fare gol, ha gli occhi della tigre, è meno accondiscendente, è affilato, tagliente. E la risposta arriva come una sassata. Suona più o meno così. “Ricevuto, va bene. Ma sia molto chiara una cosa anche a voi: se mi muovo da qui è solo per andare alla Roma“.
Soulé, la morale
Non è esattamente una favola, non ne ha proprio i connotati e somiglia molto di più ad un duello al sole. Ma c’è comunque una morale, la spiegazione a queste ore di resa dei conti e di muro contro muro tra Trigoria e la Continassa. Se dovesse andar bene l’offerta della Roma, per Giuntoli a ribasso di fronte alla richiesta formulata da Torino, accettarla ora – senza resistenze – significherebbe anche (o soprattutto) darla vinta ad un ragazzo che in un faccia a faccia a porte chiuse ha fatto valere la sua intenzione rispetto alle parole dure che gli piovevano addosso. Vero che i duri cominciano a giocare quando il gioco si fa duro. Ma forse ora potrebbe essere giunto il momento di trovare una soluzione. Soulé vuole solo la Roma, 28 milioni tutto sommato non sembrano una cifra che mortifica le ambizioni. Ma questo ora diventa lavoro della Juve, della Roma, di Soulé e del suo manager. Noi (anche stavolta) restiamo fuori dalla porta.
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